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Schumacher deciderà il suo futuro in famiglia

nostro inviato a Sepang
Quando è in Svizzera, in famiglia, Michael Schumacher ama smettere i panni del superuomo per indossare quelli dell’uomo normale. Gli piace la velocità, ma adora fare il marito e il papà. È questa la sua forza. La semplicità di vita è la sua forza e qui va cercato il bandolo della matassa sull’interrogativo che tiene in sospeso tutti: correrà ancora un anno o si ritirerà? Dai tormentoni dei possibili compagni come Rossi e Raikkonen all’annuncio d’inizio anno «al 99,9% concluderò la carriera in Rosso», le voci continuano a rincorrersi: è stanco, aspetta di vedere se la macchina è competitiva, non vuole riduzioni d’ingaggio, teme compagni scomodi come il finlandese.
Invece, il motivo sembra essere il più semplice di tutti e, forse per questo, il meno raccontato: Michael prende tempo perché ogni decisione deve essere attentamente valutata in famiglia. «Michael non teme nuovi compagni o non si fa problemi per nessun tipo di pilota, semplicemente vuole parlare e discutere la questione con sua moglie; ne vuole parlare anche ai figli e deve riflettere con se stesso. Ha troppe cose per la testa, gli serve tempo». A confessarlo è la persona più vicina dopo sua moglie Corinna, il manager di sempre, Willi Weber. Che racconta: «Basta osservarlo in pista per comprendere che di stimoli ne ha tanti». Come ieri, quando ha detto: «Il mio tempo, il quinto, perché quelli dei collaudatori non contano, è stato ottenuto, al contrario degli altri, con gomme usate». E gli altri erano davanti a lui: Alonso, Massa, Raikkonen (a proposito, Briatore ha indicato Kimi come «unico vero rivale di Fernando per il titolo 2006») e Fisichella.
Causa il fuso (più sette ore rispetto all’Italia), a quest’ora sapremo se di un’altra prima fila rossa si tratta. Di certo c’è che il duo rampante ce l’avrà messa tutta, come promesso dallo stesso Schumi: «Siamo a posto, siamo riusciti a migliorare costantemente. Il caldo mi piace, sudo poco, penso di avere un vantaggio rispetto a molti altri piloti. Io e Felipe andremo a tutto gas e lotteremo anche qui per la vittoria». Si vedrà. Anche perché solo oggi la Ferrari deciderà se, come accaduto per Massa, sostituire per precauzione il motore della sua 248F1. Questo mentre Felipe azzarda e continua a ripetere che domani (alle 7 ora italiana) farà «una gara alla Raikkonen, tutta in rimonta».
Chi invece non azzarda, bensì prosegue nello spiegare le riflessioni schumacheriane, è il manager Webber: «Confermo, comunque, che entro metà stagione deciderà se proseguire. E per quanto concerne quella frase, “resto in Ferrari al 99,9%” (fece pensare a un amore eterno tradito, ndr), credo che Michael non abbia cambiato idea. Per lui la Ferrari è più di un team, è una famiglia, un ambiente dove può liberamente scherzare, parlare, ridere. E poi è una squadra vincente, per quale motivo dovrebbe desiderare di cambiare? Uno che ha vinto sette mondiali ha bisogno di altri successi e di divertirsi. Per questo siamo qui, non certo per pensare ai contratti, ma per vincere il Gp». E se a furia di aspettare, alla fine, a sorpresa, dalla riunione di casa Schumacher venisse fuori che l’uomo, il marito, il papà appende il casco al chiodo, la Ferrari avrebbe il tempo per rimpiazzarlo? «Certo, anche perché quando lui passò a Maranello, l’annuncio venne dato a Monza, dunque non a metà stagione come ha deciso di fare Michael. E poi Todt è un genio: sono sicuro che ha già in mente le alternative.

E saranno tutte per il bene della Ferrari».

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