Benny Casadei Lucchi
La metafora del topo gli è piaciuta e poi porta bene. «Non voglio sbilanciarmi parlando di vittorie» dice infatti Schumi, «ma il nostro obiettivo, domenica in Ungheria, resta comunque quello di rosicchiare altri punti ad Alonso, di fare una gara simile a quella tedesca anche se non penso che si possa dominare come a Hockenheim». Il roditore tedesco ci ha preso gusto, non fossaltro perché non si sarebbe mai aspettato, nella stagione disgraziata 2005, di ritrovarsi neppure un anno dopo con una simile macchina per le mani. Macchina, la 248 F1, nata bene e, giorno dopo giorno, affinata nelle sue linee sofisticate (grazie anche al genio aerodinamico di Nick Tombazis). Non è un caso, infatti, la comparsa di un paio di alettine che pare abbiano rivoluzionato lefficienza aerodinamica. Su tutto, poi, il contributo della Bridgestone, tornata ai livelli 2004.
Se Schumi continua con la metafora del topo, Fernando Alonso prosegue a dirsi sereno e tranquillo e, anzi, regala pillole di ottimismo. Subito dopo la batosta di Hockenheim aveva giurato di non sentirsi «per nulla preoccupato» e che «a doversi preoccupare erano gli inseguitori». Ieri ha aggiunto e precisato: «In Germania abbiamo vissuto un week end difficile, probabilmente il più duro di tutta la stagione, un Gran premio condizionato da problemi che non ci aspettavamo (ogni riferimento alla polemica del mass damper è voluto, ndr). Non siamo stati competitivi e questo nonostante la certezza che senza il blistering sui pneumatici (formazione di bolle) avremmo anche potuto puntare al podio... Comunque, niente panico, quel week end non si ripeterà».
Anche perché il campione del mondo sa che in Ungheria potrà di nuovo contare sul mass damper (il peso mobile che migliora la stabilità) ammesso e poi proibito e poi ammmesso e poi proibito e quindi riabilitato in attesa del giudizio, a fine agosto, del consiglio Fia. Da qui lutilizzo previsto a Budapest e probabilmente in Turchia. Da qui il maggior ottimismo di Alonso: «So che la Michelin si è attivata per trovare la soluzione ai nostri problemi. Non vedo perché non potremmo lottare per la vittoria. Non mi ero montato la testa prima quando ero molto in vantaggio e non mi agito ora che le cose vanno meno bene». Tanto più che a Budapest Fernando vinse il suo primo Gp, nel 2004: «Sì, ho ricordi splendidi di quel tracciato».
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