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Schumi e Barrichello perdono e litigano

B analità: anche nei migliori matrimoni c’è una prima volta, c’è un primo litigio, un primo non capirsi. E di solito non lo si dimentica più. Altra banalità: nella vita di tutti i giorni si parla di crisi del settimo anno; in F1, ieri a Montecarlo tra vip, ricchezza a go-go e motori che rombano, il primo accenno di crisi in una coppia che pareva inossidabile, è arrivato al sesto anno di convivenza. Riguarda Schumi il campione grande e Barrichello il compagno grande: da sei anni a braccetto al volante della Rossa. Tutto è avvenuto all’ultimo giro di una gara dominata da Raikkonen e persa dalla Ferrari già dal sabato di qualifica, perché troppo grande è ancora il divario con gli altri sul giro singolo. Tutto è accaduto quando Michael, frustrato per la lunga lotta in mezzo al gruppo, si è scordato di aver vinto 7 titoli e dentro di sé ha seguito solo l’innato istinto del combattente comunque e sempre; tutto è successo quando ha visto aprirsi innanzi a lui un piccolo varco e ci si è buttato dentro. Solo che il varco era stato concesso dal suo compagno, da Rubinho che aveva pensato: mancano solo pochi metri, la corsa è finita, mica ci mettiamo a combattere? Mica vero. Si combatte eccome. «Un campione del mondo non deve fare così» dirà, infuriato, il brasiliano. «Le corse sono corse», ribatterà serafico Michael.

Ma stavolta ci sentiamo tutti brasiliani.

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