Schumi fa l’ultimo record e ritorna davanti a tutti

Eguagliato l’unico primato che gli mancava, le 65 pole di Senna: «Questa Ferrari tornerà in vetta al mondo»

Benny Casadei Lucchi

nostro inviato a Sakhir

Il re senza trono è riuscito a portare a termine un’impresa storica, ma festeggia per altro. Michael Schumacher ha raggiunto il primato di Ayrton Senna, l’unico record che gli mancava: il primato delle pole. Sessantacinque. «Ne sono fiero, questo è tutto quello che posso dire al riguardo», preferisce volare via per confidare ciò di cui va orgoglioso più di tutto: la gioia per questa Ferrari di nuovo davanti (non accadeva da Budapest 2005, «ma là fu una pole diversa, sapevamo di non poter vincere» confidano gli uomini in rosso). Qui, invece, c’è addirittura Felipe Massa al debutto e già in prima fila. «Contavamo di finire tra i primi ma non di essere davanti a tutti - prosegue Schumi -, sono orgoglioso per i ragazzi, per la squadra test che ha lavorato tanto, perché l’anno scorso abbiamo davvero sofferto, eravamo rimasti tutti feriti. È raro dominare per anni e fa male crollare come accaduto nel 2005. C’è il rischio di spaccarsi, invece siamo riusciti a restare uniti e a tornare. La Ferrari è tornata e spero che, dopo una pausa di un anno, riprenda la nostra storia di successi».
E in uno scaramantico politichese: «Ora non sono più così non fiducioso di poter vincere la gara; d’altra parte, in qualifica mi aspettavo di lottare per la seconda fila, non per la pole». Vuol dire che punta a vincere. «Il nostro ritmo di gara non mi sembra male e Alonso mi ha sorpreso un po’, forse ha avuto dei problemi. Non mi ha sorpreso invece Felipe: sapevo quanto fosse veloce, per questo la Ferrari lo ha preso. Felipe ha portato aria fresca e avrebbe potuto essere più veloce se non avesse trovato traffico (Fisichella, ndr). Fra noi sarà una gara combattuta e bella, dove ci spingeremo l’un l’altro: trovo stimolante avere accanto un pilota così, la competizione è l’essenza di questo sport, e più uno spinge e più tu migliori. La rivalità è bella. E poi sapere di avere un’auto competitiva ti aiuta a tirare fuori il massimo, ora siamo di nuovo in questa situazione. Se posso vincere? Non è improbabile».
Dunque tutto, incredibilmente, bene. Tanto più che Michael ha messo la Rossa in vetta nel giorno delle nuove qualifiche, quelle a eliminazione che sono piaciute a lui e a tutti gli altri big tranne Alonso («hai tutto da perdere e poco da guadagnare»). Qualifiche che subito hanno regalato emozioni nella prima sessione con Raikkonen fuori per incidente e annessa bandiera rossa che ha costretto tutti a scendere in pista con l’acqua alla gola per fare il tempo: colpa del cedimento di una sospensione con testacoda, alettone rotto, brivido e rabbia. «Vabbé - ha sibilato -, tanto sono già allenato a partire ultimo per dei guasti». Al via, dietro alle Ferrari, Button e Alonso e poi Montoya e Barrichello, nono e sfortunato Fisichella: «Ho perso potenza nel giro pole, 80-90 cavalli almeno, rischio la sostituzione del motore, sono proprio scocciato... Massa dice che l’ho ostacolato? Non volevo, ma con 90 cv in meno ero più lento». Ingoia amaro Alonso: «Sono tranquillo, è andato tutto secondo programma, per me la Ferrari ha gomme morbide e meno benzina. Ricordatevi che cosa succedeva lo scorso anno: vedremo se riusciranno a dominare anche in gara: spero di no... La McLaren ko? Meglio, è una rivale, io voglio vada bene nel 2007».


Tranquillo pure Briatore: «È tutto sotto controllo, in gara sarà un’altra cosa. Noi a caccia di Raikkonen? Io guardo, ma non hablo». Sembra quasi una conferma. Si vedrà. I problemi sono altri. Il problema è un altro: quelle due Rosse là davanti.

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