Benny Casadei Lucchi
Zero gradi, cielo color metallo e fiocchi di neve. La Rossa della rivincita è stata accolta così a Fiorano, pista Ferrari, due passi da Maranello. Dal vicino aeroporto, ecco arrivare lelicottero con Schumi, il re detronizzato che ha una fretta nera di riprendersi il regno e capire se andare avanti a governare o godersi la pensione.
Alle 9 e 24 in punto, il V8 2400 cc voluto dalle nuove norme imposte dalla Fia si lascia scappare il primo vagito ufficiale: cioè non più su vetture laboratorio metà versione 2004 e metà 2005. Inizia a urlare dal telaio della monoposto che dovrà, per la prima volta dal 2000, non più difendersi ma attaccare per tornare al vertice. Congelati ai cancelli lungo la pista di Fiorano, molti giornalisti, fotografi e cento, centocinquanta tifosi vengono scaldati - e si fa per dire solo dal fascino di questa Rossa finalmente davvero Rossa: è senza scritte di sponsor, fornitori, collaboratori, cugini, fratelli, persino nera, senza colore, in alcune parti come lalettone nuovo, montato su due piloncini sottili. Colpa o merito della fretta con cui il Cavallino voleva debuttare, nemmeno il tempo di applicare gli adesivi, neppure un minuto in più per completare la verniciatura. Ferrari più bella, dunque, griffata solo dallo scudetto giallo. E più bella e snella e filante si è rivelata anche nelle forme. È più piccola, sembra più corta, musetto a formichiere, pance più lunghe e strette su cui poggiano (vera novità) gli specchietti retrovisori. Cinquantuno i giri percorsi dal mattino, pausa pranzo verso le 12 e 45, ripresa alle 15, conclusione dopo le 17. Cinquantuno giri e un solo brivido, esclusivamente per gli spettatori: quando, nel pomeriggio, la F2006 brontola un poco e ammutolisce in pieno rettilineo. «Solo prove di pescaggio della benzina», faranno sapere. Tutto previsto. Il tempo ci ha messo del suo nel complicare la giornata, costringendo Schumacher a girare sempre con gomme intermedie da pista umida e traditrice (sperando nel sole i test fissati per oggi sono stati spostati a venerdì). Tempo cronometrico più che confortante: 59569. Sopra di due decimi rispetto a quello strappato allesordio del V8, nellagosto 2005, su monoposto però ibrida.
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