Schumi alla vigilia: «Io che sognavo di prendere a calci i rivali...»

Magari, poi, domenica, Michael impartirà a tutti una lezione che più grande di così non si può, pirlando anche i bookmaker e il flusso di scommesse che punta su di lui sperando non vinca un solo Gp in tutto il campionato. Nell’attesa, il popolo ferrarista che a dicembre si sentì tradito dal cambio di casacca deciso da kaiser Schumi, si è potuto godere l’enorme tedesco nella versione con saio mentre, nella lunga vigilia australiana, faceva professione di umiltà über alles e, massì, urbi et orbi. Nel paddock-giardino di Melbourne, il sette volte campione del mondo, solo sesto in Bahrein, ha infatti ammesso che si era immaginato un ritorno alle corse ben diverso: «Avevo sognato di prendere a calci nel sedere gli altri piloti...», e invece «mi sono ritrovato alle spalle del mio compagno di squadra, cosa che non era accaduta spesso nella mia carriera...».
Uno Schumi più umano e dunque persino più piacevole; uno Schumi che la doccia fredda del Bahrein (però un sesto posto al rientro resta comunque un ottimo risultato, ndr) deve aver scosso e distolto da certi sogni di gloria figli del suo talento e dell’aver fra le mani il volante campione del mondo della Mercedes ex Brawn Gp. Uno Schumi che ha fatto dietrofront anche sulla ferale questione sollevata a motori ancora caldi, in quel del Medio oriente, sulla «F1 noiosa senza rifornimenti e sorpassi». Ha infatti detto: «Le nostre gare non sono come quelle del motociclismo... qui ci sono sempre stati meno sorpassi». Proprio quanto ricordammo due settimane fa citando il parallelo fatto da Michael, anni addietro, tra F1 uguale calcio e motomondiale uguale basket. Pochi sorpassi e gol nei primi, tanti sorpassi e canestri nei secondi. In sintonia anche Alonso: «L’anno scorso nelle prime sette gare aveva vinto quasi sempre Button correndo da solo e nessuno aveva detto niente delle regole... La verità è che qui conta la tecnologia... Questa è la F1, non il Cirque du Soleil».
Circo o Circus, Fernando dovrà vedersela con gli assatanati in cerca di rivincita e controllare il compagno Felipe Massa (le libere sono andate in scena nella notte).

«Non devo pensare al mio compagno ma a lottare con 23 piloti» ha sottolineato il brasiliano che poi, sulla gara di domenica, ha aggiunto: «Abbiamo già detto che sarebbe stato bene anticipare di un’ora o anche solo di mezz’ora, ma non hanno cambiato niente. Facendo partire la corsa tardi, la visibilità cambia un po’, l’anno scorso era impossibile vedere le strisce bianche...».
COSÌ IN TV: pole domani alle 7 su Raidue, Gp domenica alle 8 su Raiuno

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