Sci, Denise sul tetto del mondo È sua la coppa di gigante

L’annullamento della gara di Zwiesel incorona la Karbon: su 6 gare, 5 vittorie e un terzo posto. "Ho capito che era fatta dopo aver vinto con la mano rotta. Che belli i complimenti della Compagnoni"

Sci, Denise sul tetto del mondo 
È sua la coppa di gigante

Giornata trionfale, ancora una, per lo sci italiano, ieri protagonista in pista e non solo. Werner Heel si conferma nella seconda discesa di Kvitfjell chiudendo al terzo posto dietro ai migliori discesisti del momento, Miller e Cuche; Denise Karbon festeggia la conquista della coppa del mondo di gigante chiusa in albergo mentre fuori infuriano pioggia e vento: il gigante di Zwiesel, già rinviato di un giorno, viene definitivamente annullato (oggi si correrà, forse, lo slalom) e i suoi 181 punti di vantaggio su Elisabeth Goergl diventano incolmabili per l’austriaca che in ogni caso era già rassegnata, perché, per recuperare, avrebbe dovuto vincere non solo a Zwiesel ma anche a Bormio, nell'ultima gara, con Denise sempre fuori dalle prime 12. In pratica, dunque, la coppa era già vinta, ma la scaramanzia e la correttezza della Karbon obbligavano a rinviare le feste.
Ieri Denise ha fatto visita alla fabbrica che produce le sfere di cristallo simbolo del potere nello sci, fabbrica che si trova a circa mezz’ora d’auto da Zwiesel, cittadina tedesca al confine con la Repubblica Ceca. Denise ha così potuto vedere in anteprima la coppa che il 15 marzo stringerà finalmente fra le mani, terza italiana della storia ad avere questa soddisfazione: prima di lei infatti solo Compagnoni e Kostner hanno vinto una coppa del mondo, Deborah in gigante nel 1997, Isolde in discesa nel 2001 e 2002. Con cinque vittorie e un terzo posto nelle sei gare disputate finora, Denise ha davvero meritato il trofeo che premia la migliore della stagione, un obiettivo, un sogno, che aveva da molti anni ma che dopo il gravissimo infortunio dell’estate del 2004 aveva relegato in un angolo.
Dopo la vittoria di Soelden a fine ottobre, Denise ha indossato per la prima volta il pettorale rosso di leader di coppa, ma a chi le chiedeva quanto lo avrebbe tenuto rispondeva con una risata, «ma dai, figurati, va già bene tenerlo per una gara...». E invece... Dopo la vittoria numero 2 di Panorama, c’era ancora incredulità nelle sue parole, è stato dopo la terza, quella di Lienz, che Denise ha cominciato a credere davvero che la coppa potesse essere sua. Il poker servito a Spindleruv, ai primi di gennaio, le ha dato la definitiva conferma di essere la migliore, il terzo posto di Maribor non ha scalfito le sue sicurezze, anche se alla vigilia della gara di Ofterschwang la frattura del metacarpo della mano sinistra l’ha un po’ messa in crisi. Ma è stata questione di poche ore, perché, appurato che anche con il gesso riusciva a sciare, Denise ha riacquistato fiducia e vinto, tre giorni dopo l’infortunio, la sua quinta gara stagionale. «Sì, quella vittoria mi ha fatto capire che ormai era fatta», ha detto ieri Denise, il sorriso sempre più largo, la mano sinistra ancora chiusa nel gesso. «La coppa è mia e sono davvero orgogliosa di questo successo, onorata anche di succedere a Deborah, fra le prime a farmi i complimenti. Avrei preferito vincere in pista, ma non credo debbano esserci dubbi sulla mia superiorità in questa stagione».


No, davvero non ce ne sono, così come pochi ce ne sono sul fatto che a vincere la coppa maschile, quella generale, sarà come nel 2005 Bode Miller, ieri fantastico nella discesa norvegese che ha confermato Werner Heel fra i grandi.

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