Sci: i maestri contro il fuoripista

«C'è troppa neve. Per questa stagione invernale meglio evitarlo», spiega Dino De Gaudenz, presidente dell'Amsi. «Le slavine quest'anno hanno fatto cadere alberi centenari. Occorre prudenza per evitare tragedie»

Per questa stagione, meglio lasciare perdere il fuoripista. Dopo gli episodi recenti, la slavina sulle Tofane e gli altri incidenti in provincia di Bolzano che hanno portato a quattro denunce nei confronti di altrettanti incauti amanti della neve vergine, i maestri di sci lanciano l'allarme per bocca del presidente dell'Amsi Dino De Gaudenz. «C'è tantissima neve in tutto l'arco alpino sotto un piano di scivolo ghiacciato». Insomma «carichi» che si accumulano uno sopra l'altro senza sciogliersi e danno poca stabilità al manto nevoso. Una situazione ideale per le slavine, che si protrarrà fino alla fine di una stagione che si annuncia lunga. Una fortuna per gli operatori del settore, ma anche un elemento di rischio in più per sciatori e snowboarder allergici alle regole. Possibile tentare qualche uscita, almeno in compagnia di un maestro esperto? «In questa situazione un maestro non fa proprio uscire dalle piste. E sconsiglia tutti, se non per brevi percorsi in piano». Oltre ai rischi per alle persone bisogna considerare i danni all'ambiente. «Quest'anno abbiamo visto valanghe travolgere alberi che avevano cento anni. Questo significa che per un secolo non sono mai caduti e che il danno non può che essere legato al boom del fuoripista». Il consiglio è quindi di restare dentro i limiti della neve battuta. «In Italia ci sono piste spettacolari e veramente non si capisce la necessità di cercare altro», commenta De Gaudenz. L'Amsi resta contraria a provvedimenti troppo restrittivi sulle piste o a giri di vite annunciati e poi mai realizzati, come il patentino per le piste nere, invocato a inizio stazione. La strada per la sicurezza resta l'informazione. «Abbiamo prodotto molto materiale per spiegare come ci si comporta sulle piste e stiamo collaborando con la Protezione Civile.

Certo, c'è sempre chi decide di non rispettare le regole e per questo si può fare poco, se non andare nelle scuole a spiegare che senza le più elementari regole della prudenza si rischia di trasformare la vacanza in una tragedia». E comunque non si riusciranno mai ad eliminare del tutto gli incidenti. «Una certa percentuale di cadute è fisiologica. Succede anche chi non scia».

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