Il povero maresciallo Daniele Paladini sta rientrando in una bara dallAfghanistan dove è morto eroicamente bloccando un kamikaze che voleva fare una più grave strage e in Italia immediatamente è ripartita la speculazione dellestrema sinistra contro la nostra presenza in un Paese devastato dal terrorismo talebano. Confessiamo di non riuscire a trovare più dentro di noi neanche lindignazione: è un copione già visto, sempre lo stesso. Il presidente della Camera Bertinotti è stato un po più istituzionale di alcuni esponenti del suo partito perché, bontà sua, ha detto che rimanda a domani le considerazioni politiche. Ma da sinistra, a partire dal ministro Ferrero, è stato un coro contro la missione italiana.
Questo coro che coinvolge tutto il mondo radicale, filoarabo, antioccidentale, antiamericano, ha ormai infettato i giovani, sicché le agenzie di stampa riferiscono che durante il minuto di silenzio di una partita di calcio si sono uditi fischi contro il caduto. Il sentimento che provoca tutto ciò è la nausea. Ma dopo la nausea cresce lo sdegno per quella parte dellarea di governo che mentre si dichiara occidentale e vicina alle grandi democrazie del mondo, non ha voluto far altro, per battere cassa alle urne, che accordarsi con il nemico.
Vogliamo essere chiari. Già dai tempi della nostra pacifica partecipazione umanitaria alla guerra irachena (con regolare avallo delle Nazioni Unite: truppe non combattenti) vedevamo che quella sinistra che oggi chiede il ritiro dallAfghanistan era apertamente schierata con gli insorgenti, con i terroristi, con chi tagliava la gola con la sega elettrica, con gli spot di Al Qaida e si avventava contro la memoria di quel Quattrocchi che aveva osato morire gridando lorgoglio di essere italiano. Si intravedevano già allora collusioni ad alto livello perché lo scacchiere mediorientale è da anni diventato per quella sinistra larea in cui combatte una guerra guerreggiata contro Israele, contro gli Stati Uniti, contro lOccidente, contro la democrazia. LAfghanistan non è geograficamente Medio Oriente, ma ne è la prosecuzione ideologica perché in quel Paese combattono formazioni internazionali del mondo sia arabo che musulmano coalizzate contro lOccidente. Ieri in quellarea tre ragazzi hanno decapitato lo zio in pubblico perché indossava pantaloni occidentali. La sinistra italiana di governo contiene dunque al proprio interno un fronte che la divide tra filoantiterroristi e filoterroristi.
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