Lo Sciacchetrà conquista anche i politici

Lo Sciacchetrà conquista anche i politici

Per suggellare l’armistizio fra Silvio Berlusconi e l’allora governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, cosa scovare di meglio che un bicchiere di sontuoso Sciacchetrà? «Non c’è niente di meglio» ha sentenziato il senatore Luigi Grillo. Che difatti s’è dato da fare per prendere in cantina una bottiglia di Buranco, l’azienda di Monterosso di cui il parlamentare di Forza Italia aveva appena acquisito una quota, non per investimento economico, ma «in nome - conferma anche adesso a distanza - dell’amore per il paesaggio delle Cinque Terre e per la considerazione che si deve avere per le persone che vivono da queste parti e sono riuscite a mantenere un ambiente incontaminato e ottenere prodotti d’eccellenza con sacrifici encomiabili». Prodotto d’eccellenza è, innanzi tutto, il nettare di Bacco, che per la Buranco significa Sciacchetrà (un mito, una rarità assoluta che deriva da una severa selezione dei grappoli migliori nel vigneto fino a ottenere un vino dolce passito naturale, gradazione di 14 gradi, da uve Bosco, Vermentino, Albarola lasciate lentamente appassire sui graticci e vinificate in acciaio), ma non solo Sciacchetrà. Ci sono anche Rosso Buranco, ad esempio, (una sorta di sfida, viste le tradizioni della zona, ma anche frutto di ricerca accurata per ottenere un uvaggio indovinato di Cabernet Sauvignon e Syrah), e Cinque Terre Doc (bianco, «accarezzato dal primo all’ultimo sole su terreno povero e scosceso»). Ma l’azienda produce anche grappa, miele, limoncino e olio d’oliva, in uno scenario naturale di grande suggestione. ««Siamo stati conquistati dal fascino del paesaggio, dal clima mediterraneo e dalla struttura particolare dei paesini delle Cinque Terre - spiega la squadra di enologi e collaboratori dell’azienda -. Abbiamo scelto il termine Buranco perché è il nome di una piccola valle e di un ruscello che scorre sotto una volta cinquecentesca; su questa si stende il nostro limoneto, circondato da vecchi muri di recinzione cui fanno corona viti e ulivi. Avere adottato il nome di questo luogo esprime anche l’impegno a rispettare l’antica cultura contadina delle Cinque Terre, salvaguardare le caratteristiche coltivazioni a terrazza e i muretti a secco che le rendono possibili, e offrire al consumatore attento prodotti tipici di qualità superiore ottenuti rispettando l’ecosistema complesso della valle di Buranco».

Il senatore Grillo, che pure vive qui vicino e conosce le caratteristiche della zona anche meno conosciute, è rimasto conquistato e ha deciso di impegnarsi in prima persona: «Verificare i risultati che si ottengono da questo impegno - sottolinea il parlamentare azzurro - è la migliore soddisfazione. Che compensa ampiamente anche qualche piccolo o grande problema della politica...».

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