Una stagione trasversale - in senso geografico, temporale e disciplinare - quella del Piccolo Teatro, fiore allocchiello della città. E una stagione dai grandi numeri: sono infatti sei le nuove produzioni, di cui tre di Luca Ronconi, trenta gli spettacoli ospitati dallestero e 14 i Paesi che saranno toccati dalle tournée internazionali. Dal teatro canzone al cabaret, dalla scienza a fumetti alla magia del circo, dai contemporanei ai grandi classici. Ed è proprio alla contemporaneità che è dedicata la stagione 2008/2009, che Sergio Escobar, direttore della sala, declina come «la passione del presente» che non significa altro che «scandagliare la nostra contemporaneità nel tempo e nello spazio, uno spazio di culture diverse, con le quali vogliamo dialogare, per affermare la differenza, che è la ragione del nascere della cultura».
Strizzatina docchio alla Francia, doppiamente presente sul palco di via Rovello con la rassegna «Face à face, Parole di Francia per scene dItalia» e con la rappresentazione, per la prima volta in Italia, di due testi di Jean-Luc Lagarce, uno dei più amati drammaturghi francesi morto di Aids nel 1995, I pretendenti e Giusto la fine del mondo. «Lagarce - commenta Ronconi, regista e direttore artistico del teatro - è uno degli autori di punta del nostro tempo, che riesce a coniugare la pratica teatrale con la letteratura e che ha una capacità di linguaggio originalissima: spesso ironico e leggero, riproduce esattamente il modo con cui parliamo noi oggi. E questo che lo rende così contemporaneo».
Contemporaneità e internazionalità sono le parole chiave del cartellone ronconiano, che si apre sempre di più al mondo anche in vista dellExpo del 2015. Saranno infatti dieci gli spettacoli in lingua originale ospitati, mentre voleranno oltre confine lArlecchino di Ferruccio Soleri, quasi un manifesto del Piccolo nel mondo, Milva canta Brecht, la goldoniana Trilogia della villeggiatura con Toni Servillo, la Storia della bambola abbandonata con Andrea Johansson. Per chi non volesse avventurarsi in lidi stranieri, ecco Gomorra, tratto dal libro inchiesta di Saviano per la regia di Mario Gelardi e un dittico dedicato a Camillo e Adriano Olivetti nel centenario della fondazione. E ancora, incursione nella musica con lo spettacolo di Giorgio Gaber, Un certo signor G, il Cabaret Yiddish di Moni Ovadia, il jazz dellOrchestra senza confini.
Infine largo ai giovani al teatro Studio con corsi, come la scuola del Piccolo, diretta da Luca Ronconi, che inaugura il triennio il prossimo novembre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.