Volete vedere Mercurio? Queste notti sono perfette. Io lo guardo per i diamanti, anzi per Freddie

Mercurio sarà visibile nei prossimi giorni, anche a occhio nudo, poco prima dell’alba. Il periodo migliore per osservarlo sarà tra il 4 e il 7 novembre

Volete vedere Mercurio? Queste notti sono perfette. Io lo guardo per i diamanti, anzi per Freddie
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Mercurio sarà visibile nei prossimi giorni, anche a occhio nudo, poco prima dell’alba. Lo dicono gli astronomi, e lo confermano le effemeridi: il periodo migliore per osservarlo sarà tra il 4 e il 7 novembre, quando raggiungerà la massima elongazione ovest, circa 19 gradi dal Sole. In Italia (se proprio ci tenete) lo si potrà vedere a oriente, basso sull’orizzonte, verso le 6:30 del mattino, purché il cielo sia limpido e ci sia un po’ di pazienza, il che, oggi, è chiedere molto, io non riuscirei mai a vedere un tubo, mai riuscito a vedere niente, senza contare in generale che perfino il cielo stellato mi mette angoscia, sapendo cos’è e quanto ci dice della nostra nullità, per questo anche quando Nanni Bignami mi portò all’Osservatorio Astronomico dell’INAF (di cui era Presidente) una parte di me si sentiva a disagio come in un horror (mentre l’altra parte di me voleva vedere tutto, come in un horror).

In ogni caso gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA ci informano che Mercurio è un pianeta estremo: temperature che oscillano dai 430 gradi di giorno ai -180 di notte, una rotazione lentissima (un giorno dura 58,6 giorni terrestri) e un nucleo di ferro che occupa l’85% del diametro. In superficie, il pianeta mostra segni di un passato vulcanico violento, tanto che uno studio recente del Geophysical Research Letters, condotto dall’Harvard–Smithsonian Center for Astrophysics, sostiene che le antiche eruzioni abbiano prodotto immense quantità di grafite poi trasformate, con l’impatto di meteoriti, in miliardi di tonnellate di diamanti. Mercurio, insomma, come un gioiello nascosto nel buio, letteralmente ricoperto di diamanti invisibili, figo no?

Eppure, a chi interessa davvero? La maggior parte di noi vive guardando schermi, non cieli. I pianeti si muovono sopra di noi come fanno da miliardi di anni e noi negli ultimi dieci siamo troppo presi a scrollare sugli smartphone, e dunque Mercurio, se qualcuno lo vedrà, lo vedrà lì, magari animato dall’AI. Il bello è che Mercurio era il messaggero degli dèi e oggi non riuscirebbe nemmeno a farci arrivare una notifica.

Io, perfino io che sono allergico alla metafisica, ho però una ragione del tutto metafisica per guardarlo (metafisica per modo di dire, autosuggestione consapevole). Perché sono ossessionato non dal pianeta, ma dall’altro Mercurio: non il metallo liquido (che comunque mi ha sempre affascinato, da bambino rompevo un sacco di termometri per farlo uscire e giocarci, e ancora di più in seguito, dopo aver visto Terminator 2), il Mercurio umano: Freddie Mercury.

Messaggero degli dèi del rock, colui che voleva diventare una leggenda e lo è diventato sul serio, è anche l’unico che non amava fare pubblicità ma posò per Vogue, nel 1984, per pubblicizzare diamanti, e diamanti erano le sue pietre preziose preferite Non sapeva ancora che perfino sotto il nome che si era scelto ce n’erano a tonnellate, di diamanti. Mi sembra una buona ragione per cercare di guardare il cielo, in queste notti: un diamante è per sempre, come Freddie.

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