Ma lo scimmione sbanca in America

Michele Anselmi

da Roma

Nessuno, per ora, canta davvero vittoria. Troppo presto per sbilanciarsi, fanno notare: le scuole sono aperte, i negozi ribollono per lo shopping, le feste vere e proprie non sono cominciate. Eppure, a tre giorni dal fatidico venerdì 16 dicembre, dopo il quasi corpo a corpo a Domenica in (Pieraccioni dalla Venier, Boldi & De Sica da Baudo), i giochi si stanno definendo. Gli incassi del primo week-end natalizio indicano quanto segue ai piani alti della classifica: primo Natale a Miami, con tre milioni di euro (6.700 euro la lusinghiera media a copia); secondo Ti amo in tutte le lingue del mondo, con due milioni di euro; terzo King Kong, che forse paga lo scotto dell’eccessiva lunghezza, con un milione e 939 mila euro. Come sempre, i dati Cinetel, riferiti a 450 situazioni, non corrispondono alla totalità delle copie in circolazione, che nel caso di Natale a Miami superano già le 600; ma permettono di tracciare qualche previsione, anche se i conti veri andranno fatti tra Santo Stefano e San Silvestro. Due anni fa Natale in India sembrava avviato a un fulminante trionfo, invece, grazie al passa parola, Il Paradiso all’improvviso rimontò il distacco e vinse la partita con 29 milioni di euro.
Succederà anche stavolta? Il quarantenne prof Pieraccioni, alle prese con un’audace lolita che lo insidia sessualmente e una mamma che nasconde un segreto, avrà di nuovo la meglio sulla supercoppia Boldi & De Sica, giunta al capolinea dopo una ventina di farse natalizie? Misura l’entusiasmo Aurelio De Laurentiis: «Naturalmente il buon giorno si vede dal mattino. Il primo weekend ci ha visti in gran forma, con un buon terzo di vantaggio sugli altri due. Ma solo il 28 mattina ci sarà il risultato sul quale tirare le somme». Niente trionfalismi, insomma. «Paura non ne ho, mai» avverte il produttore. «Anche perché noi non facciamo guerra a nessuno. Più gente va al cinema, meglio è. Spero di assistere ad una staffetta straordinaria da un film all’altro. Quest’anno ce ne sono di fortissimi. La concorrenza ci piace. L’ho già detto: non è una sfida. Per quel che ci riguarda, è una festa che intendiamo onorare con il nostro family movie a 360 gradi».
In realtà, il produttore napoletano sente un gran odore di vittoria. Sul nuovo cine-panettone, girato a Miami al costo di otto milioni di euro, ha investito moltissimo, pianificando un lancio senza precedenti, tra manifesti, trailer in prime-time, flani e compilation musicali. La parola d’ordine era: riconquistare il pubblico degli adolescenti (dopo Christmas in love, troppo «adulto» nel cast). Così si spiega l’innesto dei tre ragazzi Francesco Mandelli, Paolo Ruffini e Giuseppe Sanfelice, i primi due provenienti da Mtv: sono loro a scandire, più dei beniamini Boldi & De Sica, le disavventure a sfondo sessuale in quel di Miami.
Prudenza anche dal clan Pieraccioni. Il comico fiorentino, sfotticchiato da Gene Gnocchi per via della «solita topolona spagnola» che mette nei suoi film, per ora non parla: aspetta, come i leader politici, dati più sicuri. Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa, si limita a riflettere: «Il Natale è ancora lungo. Qualsiasi previsione, fatta oggi, rischierebbe di essere smentita dai fatti, anche per quanto riguarda King Kong. La partenza del film è stata molto buona, mi auguro che nei giorni prossimi arrivino ulteriori sorprese». Dalla Spagna, dove ha accompagnato il suo Manuale d’amore, lo sceneggiatore e regista Giovanni Veronesi si fa leggere i primi dati. «A quanto pare la storia si ripete» commenta: «Anche l’altra volta Boldi & De Sica partirono fortissimo, poi noi, quatti quatti, li abbiamo ripresi». Ma c’è un ma. «Suppongo che questo Natale a Miami lo vedranno molti di più. Perché è l’ultimo che vede insieme la coppia. Viene meno un’istituzione della risata, il che, vedrete, funzionerà sul piano della curiosità». Naturalmente il punto di vista di Veronesi è quantomai particolare, dovendo egli tifare per entrambi i film rivali. Capita, infatti, che sia anche sotto contratto con De Laurentiis per quattro anni. «Eh sì, faccio parte della parrocchia. Più soldi fa Aurelio, più soldi ci sono per me. Diciamo che anch’io a Natale mi berlusconizzo un po’, esibendo il mio piccolo conflitto di interessi».
Resta da dire degli altri film usciti venerdì. Molto puntava la Eagle su Memorie di una geisha di Rob Marshall e Raicinema su History of violence di David Cronenberg, due «alternative d’autore» ai classici film natalizi.

L’esordio, purtroppo, è deludente per entrambi: 398 mila euro l’uno, 308 mila l’altro. Vedrete che andrà meglio a Vizi di famiglia, con la coppia Jennifer Aniston & Kevin Costner, e a Parole d’amore, con la coppia Juliette Binoche & Richard Gere. In ogni caso, si accettano scommesse.

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