Scioglimento: ricorso il 7 giugno, soddisfatto l’ex sindaco Marzoli

Sarà deciso direttamente nel merito il ricorso contro il decreto con il quale il presidente della Repubblica, nel novembre scorso, ha sospeso il consiglio comunale di Nettuno per la ritenuta esistenza di infiltrazioni della criminalità organizzata.
I giudici della prima sezione del Tar del Lazio hanno fissato al prossimo 7 giugno la discussione in udienza pubblica. Si tratta del ricorso contro la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Interno e il prefetto di Roma proposto dall’ex sindaco Vittorio Marzoli e da 7 consiglieri comunali, con il quale viene impugnato il decreto di sospensione, ritenuto illegittimo tra l’altro anche per difetto di motivazione e carenza di idonea attività istruttoria, nonché «per carenza dei presupposti - si legge nel ricorso - travisamento dei fatti e violazione dei principi di ragionevolezza e logicità». Non è escluso che i giudici possano emettere nel frattempo un’ordinanza istruttoria per acquisire documenti, in particolare dovrebbe far parte del fascicolo dibattimentale la relazione sulla vicenda redatta dal prefetto di Roma. Si tratta di un atto «classificato» ovvero segreto e che può essere disponibile in giudizio solo con un’ordinanza del tribunale, limitatamente per l’uso processuale. Il consiglio comunale di Nettuno fu sospeso il 24 novembre 2005 su proposta del ministro Pisanu.

Tra le pagine del provvedimento si fece riferimento a persone finite in manette e a un intreccio politico-criminale fatto di corruzione, favori e appoggi. Ipotesi sempre respinte dall’ex sindaco di Forza Italia Vittorio Marzoli che comunque si dice «molto soddisfatto della data, vicina, del 7 giugno».

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