Gianandrea Zagato
Paolo e Marta sono due «manetta» dellAtm. Le loro (dis)avventure sono tradotte in nero di china: protagonisti di un fumetto nato sulla scia degli scioperi selvaggi che mandarono in tilt la città. Versione edulcorata delle cinque giornate dellillegalità che, allora, venne pagata solo dai milanesi.
Storia di ieri tradotta in cinque tavole che preannunciano un domani bollente: infatti, a settembre, lillegalità potrebbe essere nuovamente bissata dai Cobas - «se la tensione sale non è colpa nostra, la rabbia dei tranvieri la monta Atm» - e dai loro supporter, «cè il rischio di una deflagrazione senza precedenti». Uscite che non preannunciano nulla di buono e che, adesso, attraverso «lironia di Paolo e Marta sulla loro sorte» tentano di «lasciare ai lettori qualche spunto per una riflessione più profonda». Quale? Che lazienda tramviaria milanese, ad esempio, non paga i giorni di malattia come accade in tutte (o quasi) le società di trasporto pubblico. Bugia di Paolo e Marta che, scarabocchio dopo scarabocchio, non rivelano come Atm abbia preannunciato, invece, che la malattia sarà retribuita come ferie. Meglio «cantare» unaltra storia, quella del tranviere che «oggi non mangia» perché Atm paga poco o niente e, quindi, dorme su unauto. Altra bufala smentita dal Comune di Milano con busta paga alla mano.
Ma vignetta dopo vignetta il taroccamento della realtà non cessa.
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