Sciopero dei mezzi Atm: domani si rischia il caos

Tram e metrò garantiti solo fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Ferme anche le Ferrovie Nord

Anche l'ultimo tentativo di mediazione è fallito. Domani Milano (come tutte le altre città italiane) rischia la paralisi per lo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati confederali del settore trasporti (Filt Cigl, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal). Autobus, tram e metropolitane non circoleranno. Saranno garantite soltanto due finestre di trasporto: dall’inizio del servizio fino alle 8,45, per consentire a milanesi e pendolari di raggiungere il posto di lavoro, e dalle 15 alle 18, per il ritorno a casa. Si prevedono comunque disagi anche nei minuti a cavallo della ripresa e della cessazione del servizio. Un venerdì nero per chi deve spostarsi con il rischio serio di ingorghi in tutta la città.
A Milano, poi, sciopereranno anche macchinisti e personale delle Ferrovie Nord. La circolazione dei treni sarà garantita soltanto in due fasce orarie. Al mattino dalle 6 alle 9 e al pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30. Soltanto per il Malpensa Express, il servizio che collega l'aeroporto alla stazione Cadorna, verranno effettuate durante l'orario dello sciopero delle corse sostitutive con autobus che, però, non garantiranno le fermate intermedie. I bus partiranno con gli stessi orari del treno e faranno capolinea in via Paleocapa, all'angolo con via Jacini.
È il quinto sciopero nazionale dall'inizio del 2006, l'ottavo blocco a Milano. Quello di domani arriva a meno di un mese di distanza dall'ultimo del 15 settembre. La motivazione è la stessa degli altri sette giorni di astensione dal lavoro da gennaio a oggi (7 febbraio, 6 marzo, 21 marzo, 28 aprile, 19 maggio, 8 luglio, 15 settembre). Dal 31 dicembre è scaduta la parte economica biennale del contratto dei lavoratori delle aziende del trasporto pubblico locale e non si trova l'accordo per il rinnovo. Fino alla mattinata di ieri sono proseguiti gli incontri tra le parti per raggiungere un'intesa, ma sindacati e aziende sono ancora distanti e quindi i lavoratori incroceranno le braccia. Gli autoferrotranvieri reclamano un aumento salariale di 111 euro. Nelle scorse settimane sembrava si fosse aperto uno spiraglio, ma le disposizioni contenute nella Finanziaria non accontentano le richieste provenienti dalle associazioni di categoria.
«Il tavolo per cercare un accordo è fallito - spiega Dario Balotta, segretario regionale della Fit Cisl -. Il governo aveva aperto una cabina di regia, con aziende e sindacati, per la risoluzione di tutte le questioni legate alla mobilità: la vertenza Alitalia, la situazione delle ferrovie e il contratto degli autoferrotranvieri. Sembrava si potesse raggiungere un'intesa per inserire già nella Finanziaria una parte dei 120 milioni di euro che servirebbero per l'aumento richiesto. La legge, così come è stata approvata, contiene sì 60 milioni di euro, ma esclusivamente per le “ferrovie concesse” (quelle parastatali del Sud)». I lavoratori del settore del trasporto pubblico locale, quindi, sono rimasti a bocca asciutta. «Per questo siamo costretti a confermare lo sciopero di domani - prosegue Balotta -.

Né il governo né le aziende dei trasporti trovano le risorse per il rinnovo del contratto e, se la situazione rimarrà tale, saremo costretti a scioperare ancora nei prossimi mesi». Autunno e inverno non si preannunciano tranquilli.

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