Edicole chiuse da martedì 27 a giovedì 29 dicembre. Lo sciopero, annunciato da Cgil, Uil, Confcommercio, Confesercenti e Ugl, è la prima protesta della categoria contro la manovra economica del governo Monti. Tra le liberalizzazioni sarà infatti anche coinvolta la vendita dei giornali. In un comunicato congiunto dei segretari delle sigle sindacali è detto che «la liberalizzazione del nostro settore evidenzia di base una limitata conoscenza delle dinamiche e dei problemi reali del comparto editoriale, e mette in risalto la scarsa considerazione che è stata data all'informazione a mezzo stampa, trattata come un comune prodotto commerciale». Ma - si aggiunge - l'informazione a mezzo stampa per più motivi non è un comune prodotto commerciale, nè è distribuito attualmente da una filiera libera da vincoli e regolamenti. La vendita di quotidiani e periodici, si sottolinea, «non è un'attività commerciale concorrenziale, in quanto le edicole non commercializzano un prodotto in un'ottica concorrenziale (come per esempio i supermercati), ma assicurano in condizioni di parità assoluta la diffusione di tutte le testate editoriali con parità di prezzi e di condizioni commerciali a tutti i consumatori, anche nelle zone economicamente non appetibili». la vendita di periodici e quotidiani non è poi 2 «un'attività libera, ma è una attività fortemente vincolata.
Le edicole infatti non possono decidere quale prodotto porre in vendita o il prezzo dello stesso o le condizioni di commercializzazione, in quanto deve essere assicurata la parità di parità di trattamento di tutte le testate e il diritto di tutti di accedere all'intera offerta editoriale in condizione di parità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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