Sciopero e scontri, città nel caos

Prova generale di futuro prossimo venturo, in mancanza di Terzo valico: l’hanno fatta ieri mattina quegli sfortunati, soprattutto i motorizzati per motivi di lavoro, che sono rimasti bloccati per ore in mezzo a un traffico che più caotico non si può. Colpe concentrate: lo sciopero dei treni, che ha costretto molti a ricorrere all’auto privata, e la perdita del carico di lamiere da un Tir nel tratto autostradale tra Bolzaneto e il bivio A7-A12. Il disagio ha provocato un effetto domino, con la formazione di code anche al bivio A12/A7 Milano-Genova est in direzione di Livorno, in concomitanza con un un altro incidente. Ulteriori incolonnamenti si sono verificati in entrata a Genova est in direzione del centro cittadino. Insomma: se qualcuno aveva dubbi sull’utilità o meno della linea ferroviaria di valico appena bocciata dal governo, agli effetti della capacità di drenare flussi di traffico dal nodo di Genova, è ancora una volta costretto a ricredersi. Il Terzo valico, che sarebbe stato in grado di togliere dalle strade buona parte del traffico su gomma a favore del trasporto via ferrovia, avrebbe avuto immediate ricadute sulla circolazione, in particolare nel ponente genovese dove invece, oggi e ancora di più in futuro, sono sufficienti un semplice tamponamento e un paio di tir in più in uscita dal porto per bloccare il transito da e per la città. Anche per questo c’è chi non si rassegna al «niet» del ministro Tommaso Padoa Schioppa. La Camera di commercio, ad esempio, con il suo presidente Paolo Odone che è sempre stato ed è tuttora fra i più convinti assertori dell’infrastruttura. Ieri, Odone ha lanciato l’ipotesi del coinvolgimento della Cina nel finanziamento della linea Genova-Milano, cui il governo di Pechino - che ogni anno investe 70 miliardi di euro per strade, ferrovie e porti - potrebbe essere interessato per contare sul collegamento tra il porto della Lanterna e il centro Europa. Odone ha lanciato la proposta a margine della firma del protocollo d’intesa per la partecipazione delle aziende italiane a «China Transpo 2008», la fiera dedicata alla logistica e ai trasporti che si terrà nel 2008 a Pechino. «Per il governo cinese sarebbe molto interessante avere un Terzo valico e un porto collegato con il centro Europa - ha sottolineato Odone -. La Cina ha bisogno di porti dall’altra parte del mondo, e credo che i cinesi siano dei soci di assoluto interesse per lo sviluppo delle infrastrutture genovesi». La proposta, secondo Odone, sarebbe «l’interruttore che permetterebbe di bloccare l’esodo dei nostri giovani più in gamba, e alle imprese di venire da fuori e riempire il tessuto connettivo genovese». Immediata la replica dell’assessore regionale, Luigi Merlo: «Alcune aziende cinesi stanno lavorando per verificare la possibilità di avere posizioni e terminal nel porto di Genova, ma anche per incentivare fortemente i traffici ferroviari». Merlo ha aggiunto: «Credo che il governo italiano ci debba una risposta sulla discussione, avviata in questi giorni, in merito a nuove modalità di finanziamento delle infrastrutture. Sarebbe paradossale che - con un esecutivo che vanta tra i suoi primi atti la verifica del mercato del Far East e le visite del presidente Prodi in Cina, in Corea e in India - noi non fossimo in grado di dare risposte concrete a quello che un mercato preciso, puntuale e dinamico come quello cinese ci chiede».

Nel frattempo, sul Terzo valico Gianni Plinio, capogruppo di An in Regione, si rivolge all’omologo di Forza Italia, Luigi Morgillo che aveva proposto di incatenarsi per protesta davanti a Palazzo Chigi: «Ringrazio, ma il mio lucchetto lo riservo a qualcun altro - dichiara Plinio -. Da incatenare ci sono Burlando, Repetto e Vincenzi: davanti a Prodi (che li prende a pesci in faccia) dovrebbero avere la coerenza di dimettersi».

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