Sciopero paralizza Malpensa: cancellati 200 voli

da Milano

Nessun disagio per gli ispettori del Bureau che valutano se Milano può accogliere Expo 2015: tutto perfetto, a Malpensa, anche la consegna dei bagagli. Che, ieri, si è però tradotta in disguidi per tutti gli altri passeggeri imprigionati quattro-ore-quattro nello scalo. Motivo? Lo sciopero proclamato da Cgil-Cisl-Uil e dalle altre sigle autonome preoccupate del «futuro occupazionale».
Duecentoquaranta minuti di occupazione dell’hub, con tanto di blocco sulle rampe d’accesso al Terminal 1 di Malpensa e sulla statale 336. Sfilata con cartelli, striscioni e bandiere sotto lo sguardo incazzato e pure rassegnato dei malcapitati che si sono visti cancellare qualcosa come 201 voli, di cui 103 in partenza e 98 in arrivo. Anche a Linate, city airport, c’è stato il replay della protesta con 29 voli cancellati in partenza e 25 in arrivo.
Stop che, avvertono i sindacati, è solo «l’inizio»: «Inizio di una protesta per dire "no" alla scelta del governo di sostenere Alitalia nello spostamento dei voli da Malpensa a Fiumicino». Già, la decisione dell’esecutivo Prodi provocherebbe «tremila e passa esuberi tra dipendenti aeroportuali e indotto». Ma la trasformazione dell’hub internazionale di Malpensa in scalo low cost farebbe «perdere l’accessibilità al nord Italia». Futuro che reclama l’intervento delle Istituzioni.
E se Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, denuncia «l’irresponsabile silenzio» di Romano Prodi sul futuro di Alitalia e Malpensa, per Confindustria lombarda è una «vera e propria emergenza» quella che vive Malpensa. Ma, secondo gli imprenditori, il caso Malpensa è anche «banco di prova dell’impegno del paese nei confronti del nord produttivo». Caso «emblematico» che il mondo politico lombardo - in assetto bipartisan - si impegna ad affrontare con l’obiettivo di «non disperdere il ruolo di hub di Malpensa all’interno del sistema aeroportuale del Nord».
«Impegni» a parte, resta però il disappunto dei passeggeri rimasti a terra, «non è possibile che per uno sciopero di quattro ore ci siano stati così tanti disagi» annota il Codacons.

Nota che vale pure per lo sciopero dei dipendenti Enav che ha provocato la cancellazione di 64 voli a Fiumicino e 23 all’aeroporto Marconi di Bologni. Astensioni quest’ultime senza alcuna richiesta di scusa e, perché no, di comprensione come quelle che i sindacati confederali hanno rivolto ai passeggeri «prigionieri» in quel di Malpensa.

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