Una drittata. La stampa spagnola ha trasformato il trionfo dellInter nel successo pieno e rotondo del Real Madrid uscito dallultima temporada con un pugno di mosche in mano. Battuto nel testa a testa interno col Barcellona, caduto da cavallo agli ottavi di Champions per merito esclusivo del Lione, una pattuglia di coraggiosi assalitori, nientaltro, discusso, anzi messo sotto accusa il suo sontuoso mercato, Kakà in testa. Elementare il giochino utilizzando le foto di Mourinho che esibisce, fiero e anche un po emozionato, col figliolo sulle spalle, la coppa dalle grandi orecchie alla platea del Bernabeu, il suo prossimo palcoscenico. «Fichado» strilla As, «acquistato», preso insomma. Marca è ancora più esplicito: «El Madrid ficha un Campeon», si capisce al volo il senso, «il Real acquista un Campione». Solo a Mourinho viene riconosciuta la maiuscola. E basterebbe vedere la faccia tronfia con cui Florentino Perez stringe la mano al portoghese durante la sfilata sotto gli occhi di Platini, per capire al volo il senso di questo sentimento madridista che è diventata una specie di febbre del sabato notte. I particolari dellintesa si sprecano: contratto da 4 anni a 10 milioni netti lanno, due gli incontri già effettuati in gran segreto, mercoledì la firma.
È dalla favolosa conclusione di Bayern-Inter che le radio spagnole continuano a far ascoltare la voce del profeta di Setubal il quale, in italiano, spiega e racconta il suo itinerario professionale ad Appiano Gentile, tra sospiri, sospetti e anche rimpianti, compiuto negli ultimi due anni. «Quando sono arrivato qui, tutti mi parlavano di Roberto, Roberto, solo Roberto» la sua confessione privata a Oriali quando il rapporto tra i due divenne solido come cemento armato e di Mancini, non ci fu più traccia. Persino in casa sua, allInter insomma, Josè notò allinizio prudenze eccessive, qualche pregiudizio nato dai racconti di giornalisti e addetti ai lavori. E adesso invece la Spagna lo incorona il re di sabato notte, facendo finta di niente dinanzi alle feroci chiose di Van Gaal («facile vincere così, in difesa») e mettendo in un cantuccio persino i numeri del report ufficiale dellUefa (possesso palla per lInter 33% appena) che un tempo sarebbero diventate frecce allarco della critica madridista, mai tenera per esempio con il calcio concreto di Fabio Capello.
Persino il coro tutto interista, «Josè Mourinho, lalallalà, Josè Mourinho
» è stato adottato dallaficion madridista che promette di riservargli la stessa accoglienza strappa-lacrime di sabato notte. Metà stadio che invoca il suo nome e lo scongiura di restare. «Qui riceverà un trattamento diverso anche da arbitri e colleghi» è la convinzione di El Pais che mette il dito nella finta piaga.
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