Scola e i sacrifici: «La Chiesa? Sta dando e ha sempre dato»

Scola e i sacrifici: «La Chiesa?  Sta dando e ha sempre dato»

Ha avuto parole per i lavoratori «delle fasce più basse che in questo momento di crisi sono destinati a pagare pesantemente». Ha ricordato il grande impegno della Chiesa «che dà e lo fa da sempre» con i suoi sacerdoti sempre pronti ad aiutare chi ne ha bisogno. Ha avuto un pensiero per i tre dipendenti delle ferrovie che stanno manifestando su una torre-faro alla stazione centrale contro la chiusura del servizio wagon lits con la speranza «che la solidarietà cresca e che chi ha la responsabilità economica e politica del paese inventi, trovi le forme per alleviare al massimo i disagi».
L’arcivescovo di Milano Angelo Scola ieri mattina ha inaugurato un nuovo centro di accoglienza della Caritas ed è stata l’occasione per soffermarsi sul grave momento di crisi del nostro paese, ma nello stesso tempo per spronare «a dare molto peso a ogni segnale vitale. Dobbiamo stare dentro a questa prova - ha esortato - con la certezza che tutti insieme e con fiducia reciproca ne usciremo».
Il nuovo centro della Caritas si trova in via Sammartini,alla Stazione Centrale, negli stessi spazi dove per trent’anni fratel Ettore ha accolto i diseredati della città. In quelle stesse sale è rinato un moderno centro di accoglienza in grado di ospitare ogni notte 64 senza tetto.
Il centro è l’ultima tappa del progetto «Un cuore in stazione» ideato nel 2008 da Ferrovie dello Stato e Enel Cuore, affiancate in questa occasione anche da Fondazione Cariplo, Fondazione Milan e Caritas ambrosiana. E infatti, all’inaugurazione accanto al direttore della Caritas ambrosiana don Roberto d’Avanzo c’erano anche, oltre al sindaco Pisapia, Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, Andrea Colombo, presidente dell’Enel e in rappresentanza del Milan Massimiliano Allegri e Adriano Galliani che ha donato all’arcivescovo una maglia rossonera.
Il vecchio rifugio di via Sammartini è stato completamente ristrutturato e offerto in comodato d’uso dalle Ferrovie, proprietarie dell’immobile, alla Caritas. I lavori, durati 5 mesi, sono costati 1,3 milioni di euro. Con 16 camere da quattro posti letto ciascuna, lavanderia, ambulatorio medico e una sala ritrovo con due postazioni internet gratuite per gli ospiti, potrà dare un tetto a chi ne avrà bisogno solo per un paio di notti ma anche per restare quindici o più giorni a seconda del programma di inserimento concordato con gli operatori. «Sono segnali molto positivi - ha commentato il cardinale Scola -. La Caritas ambrosiana, attraverso i suoi volontari, incide sulla situazione di povertà che da un lato è endemica, dall’altro è resa più acuta dalla crisi che stiamo attraversando». Non solo. Non è mancato a tal proposito anche un accenno alla polemica, sollevata in questi giorni, legata al pagamento dell'Ici anche da parte della Chiesa. «La Chiesa sta dando e lo fa da sempre» ha risposto l’arcivescovo a chi gli domandava se da parte della Chiesa c’è in qualche modo la volontà di partecipare ai sacrifici chiesti al Paese dalla manovra. «L’impegno della Chiesa italiana è enorme, con tutti i suoi sacerdoti che dal mattino alla sera tengono la porta sempre aperta e si prodigano per accogliere tutti: questo è un impegno forte, capillare, reale ed energico di dedizione. Poi si può entrare nei vari casi che la normativa pattizia (riferendosi ai Patti Lateranensi n.d.r.) ha stabilito, ma ci vorrebbe sicuramente molto tempo».

Ma la crisi che stiamo attraversando seppur gravissima «non dovrebbe fare perdere di vista anche le necessità e «i bisogni radicali di chi ancora muore di fame in altri paesi. Dobbiamo affrontare la situazione difficile che ci aspetta con fraternità - ha concluso -. Non dobbiamo mai limitarci a una visione riduttiva dei nostri singoli bisogni».

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