Scolari vivaci, è già Italia-Germania

Veltroni a colloquio con l’ambasciatore tedesco sulla vicenda degli studenti romani fatti scendere dal comandante di un volo della Lufthansa

Marco Morello

Oltre al danno anche la beffa. Non è bastato alla Lufthansa costringere un’intera scolaresca romana a scendere in fretta e in furia e senza una ragione convincente dal volo Amburgo-Manchester di domenica pomeriggio. L’assistenza a terra della compagnia aerea è stata del tutto assente: abbandonati al loro destino, due professori dell’istituto Massimo del quartiere Eur si sono trovati nella non invidiabile posizione di dover cercare, a proprie spese e con i bagagli già salpati verso l’Inghilterra, una sistemazione per la notte per i 37 ragazzi che stavano accompagnando Oltremanica per un corso di lingua.
La compagnia di bandiera tedesca ha subito declinato ogni responsabilità dell’accaduto. «La decisione presa dal capitano del volo - ha fatto sapere in una nota diffusa ieri - è stata presa nell’interesse della sicurezza di tutti i passeggeri presenti a bordo, inclusi i ragazzi stessi». Le gravissime violazioni perpetrate dai consumati teppisti, l’età media degli studenti era di circa 12 anni, andavano dal mancato allacciamento delle cinture fino al reiterato disturbo della quiete dell’aereo. Tutte ragioni valide per giustificare un richiamo verbale, ma certo non per caricarli come criminali su quattro camionette della Polizia e scortarli fino in aeroporto.
La questione stava assumendo le proporzioni di un piccolo incidente diplomatico, considerate anche le ragioni non proprio politiche che alimentano in questi giorni attriti ancestrali tra Italia e Germania. Per chiedere lumi si è mosso nientemeno che Walter Veltroni. Il Sindaco di Roma ha avuto un colloquio cordiale con l’Ambasciatore tedesco Michael Gerdts, che ha assicurato di aver intrapreso tutti i passi necessari per favorire una rapida e positiva conclusione dell’incidente.
Sulla vicenda è intervenuta anche Maria Coscia, assessore alle Politiche educative e scolastiche del Comune. «A prescindere da come sia effettivamente andata la vicenda - ha detto - trovo incredibile che una compagnia prestigiosa come la Lufthansa non abbia ritenuto necessario, come gesto comunque pacificatorio, occuparsi dei ragazzi una volta bloccati ad Amburgo e che abbia invece preferito mantenere un atteggiamento così punitivo nei confronti di chi è poco più che bambino».
Intanto la farsa è proseguita ieri, quando la scolaresca è stata trasferita sempre a titolo oneroso da Amburgo a Monaco, scalo forzato condito da una nuova attesa, prima di raggiungere l’agognata Manchester con un volo delle 15.

Sul caso non sembra comunque possibile mettere ancora la parola fine: a quanto pare gli strascichi polemici e legali non mancheranno. I genitori dei bambini hanno assicurato che sporgeranno denuncia contro la Lufthansa per l’assoluta infondatezza delle accuse e i disagi arrecati ai loro figli. Tra Italia e Germania volano scintille ad alta quota.

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