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"Scolpiamo forme audaci. Sculture da indossare"

Isabella Traglio è Head of design di Vhernier: "Scegliamo da sempre anche materiali alternativi, tipo il titanio"

"Scolpiamo forme audaci. Sculture da indossare"
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In Inghilterra dicono che le persone fortunate nascono con un cucchiaio d'argento in bocca. Isabella Traglio dev'essere nata con in testa la più moderna ed elegante tiara che si possa immaginare, una piccola scultura in oro, titanio e pietre preziose. Head of Design e responsabile di ricerca e sviluppo del marchio Vehrnier, questa giovane donna dai capelli scuri era appena adolescente quando nel 2000 la sua famiglia rilevò questo splendido marchio fondato a Valenza nel 1984 come laboratorio di oreficeria ispirato dalle sublimi forme di Hans Arp e Brancusi. Lei entra in azienda giovanissima lavorando prima come commessa nei negozi di Milano in inverno e a Capri d'estate. Pensa d'iscriversi a veterinaria ma poi s'innamora dei gioielli e dopo la laurea in lettere corre a studiare gemmologia negli Stati Uniti. A questo punto frequenta pure un corso di management internazionale alla Bocconi, diventa mamma di due bellissime bambine e oggi nel campo della gioielleria è un'autorità.

Siete stati i primi a creare gioielli in legno, alluminio e titanio: avevate previsto con largo anticipo l'aumento insensato del prezzo dell'oro?

"No, però Vehrnier è nato come marchio di ricerca. Già i fondatori usavano tecniche e materiali inconsueti, poi è arrivato un grande creativo come mio zio Carlo che ha lanciato le trasparenze, l'overlapping di pietre, e soprattutto l'ebano che è un legno antico, preso soltanto da alberi già caduti, quindi con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale. Oggi è sempre più scarso e i primi pezzi in ebano di Vehrnier sono molto ricercati tra i collezionisti. Poi verso il 2011/12 abbiamo cominciato a lavorare il titanio che in gioielleria non esisteva proprio, anzi veniva addirittura percepito come un materiale per le protesi dentarie. Invece è un metallo molto affascinante perché ha una memoria e quando va in fusione la prima volta a una temperatura altissima, se sbagli l'incassatura oppure il file di modellazione devi buttare via tutto. Per molto tempo abbiamo avuto altissimi scarti, ci sarebbe forse costato meno usare l'oro anche con gli attuali costi pesanti".

Poi cosa è successo?

"Abbiamo imparato e nel 2015 siamo usciti con Velvet, una collezione davvero all'avanguardia, quasi una scommessa. Il collier in titanio blu e diamanti sembrava fatto di velluto. I nostri gioielli hanno da sempre forme e volumi bold ovvero audaci, speciali, importanti. Anche per questo ci piacciono i metalli alternativi che oltre a farci uscire dal coro ci permettono di creare gioielli leggeri. In titanio o in alluminio possiamo fare cose che in oro peserebbero troppo. Sono sculture da indossare e infatti a noi piace moltissimo definirci scultori di metalli. Li scolpiamo tutti, anche l'oro, pensando al corpo che indosserà quei gioielli. Si può dire che le nostre forme sono sempre ergonomiche".

Eppure quest'anno lanciate la collezione Freccia con anelli, collane, bracciali e orecchini nella classica forma delle frecce che non sembra tanto ergonomica quanto tridimensionale e aerodinamica...

"Non sono d'accordo. Le frecce sono oggetti ancestrali, nelle culture primitive erano il simbolo del potere. Le nostre sono sempre bombate e senza spigoli, con linee dolci e curve come quelle del corpo. Non colpiscono e neppure indicano qualcosa, ma essendo elementi che si susseguono in ogni gioiello diventano quasi un flusso che crea armonia e alla fine ti porta in equilibrio. Infatti non finiscono mai e sono in oro, un materiale che nella forma colloidale ha addirittura funzioni curative".

Ma Vehrnier non aveva già affrontato il tema freccia per non parlare della collezione Calla con una struttura molto simile a un proiettile?

"Le nostre prime frecce sono del 2014 e avevano volumi molto più ampi di quelli che proponiamo quest'anno. Per noi sono sempre stati triangoli morbidi e bombati. Quanto a Calla so bene che tutti pensano alla forma dei proiettili ma può anche essere un razzo ovvero qualcosa che ti porta in un'altra dimensione, più nuova e moderna di quella in cui sei.

La collezione freccia è disponibile in oro rosa oppure bianco, con varianti in cui gli elementi decorati con pietre colorate tipo turchese, lapislazzuli e madreperla sono avviluppate nel quarzo trasparente e alternate a quelli con il pavè di diamanti a due punte, un'altra esclusiva lavorazione di Vehrnier".

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