Si è spento ieri pomeriggio don Mario Picchi, fondatore e presidente del Ceis, il Centro italiano di solidarietà, che si occupa del recupero di tossicodipendenti. Oggi al Fatebenefratelli dellIsola Tiberina, dalle 8 alle 17.30, sarà allestita la camera ardente che resterà aperta anche domani negli stessi orari. I funerali saranno celebrati martedì nella basilica di San Giovanni. La scomparsa di don Mario Picchi ha provocato commozione nel mondo politico e nelle istituzioni. «Con la morte di don Mario Picchi - ha detto il sindaco Alemanno - scompare un vero gigante della carità che mancherà a tutti i romani, soprattutto per la sua capacità infinita di saper abbracciare con amore quanti si sono trovati in difficoltà, soprattutto i giovani». «La nostra comunità - gli fatto eco il presidente della Provincia di Roma Zingaretti - perde un uomo che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, soprattutto a quelli che la vita aveva messo in condizioni di gravi difficoltà per via della droga».
Don Mario Picchi era nato a Pavia nel 1930. Sacerdote dal 1957, dopo 10 anni in Piemonte, in particolare come viceparroco a Pontecurone, viene chiamato a Roma, con lincarico di cappellano del lavoro presso la Pontificia Opera di assistenza. Nel 1968 comincia a riunire e ad animare i primi gruppi di volontariato, e da quelle iniziative prende corpo il Ceis, a cui, da allora, dedica tutte le proprie energie. Negli anni 70 la sua attenzione si dirige principalmente verso il problema della tossicodipendenza. A Roma e nei comuni limitrofi attiva una serie di servizi e di programmi educativo-terapeutici per persone tossicodipendenti e per i loro familiari, ispirati a una precisa filosofia dintervento, chiamata «Progetto Uomo».
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