Sconquassi in mezzo mondo con un fucile avuto in regalo

Film da disgrazie, film da premi. Babel di Alejandro González-Iñárritu ha avuto così il premio per la regia a Cannes 2006, come Sean Penn aveva avuto la coppa Volpi a Venezia 2003 per 21 grammi dello stesso regista. Già dal titolo, Babel globalizza le disgrazie: dal Messico al Marocco e al Giappone. A idearle è sempre lo sceneggiatore di 21 grammi, Guillermo Arriaga, premiato a Cannes nel 2005 per Tre sepolture di Tommy Lee Jones, altro cumulo di sventure. Ed è l’eccesso a render Babel involontariamente comico, altrimenti il film sarebbe di buona tecnica, interpretato da Brad Pitt, Cate Blanchett e Gael García Bernal. Tutto ruota attorno al fucile che un giapponese (Koji Yakusho), con moglie uccisa e figlia edipica, ha regalato a un pastore marocchino (!).

Quest’ultimo ha un figlio non edipico, ma cretino, che spara a un’americana in vacanza col marito, mentre i figlioletti son rimasti a San Diego con la bambinaia messicana, cretina anche lei, se - clandestina - va in Messico coi bambini, poi vuol rientrare a San Diego senza documenti... Se non regalate fucili al prossimo, astenetetevi dalla visione.
BABEL di Alejandro González Iñárritu (Usa, 2005), con Brad Pitt, Cate Blanchett. 114 minuti

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