Dunque, dalla proposta teorica a quella pratica già attuata positivamente negli States e in molti Paesi europei e che potrebbe dopo la sperimentazione autostradale anche essere applicata alle altre grandi città italiane. Ma vediamo, secondo il dossier car pooling messo a punto da Autostrade per lItalia, come sono concretamente i vantaggi in termini economici per quelli che, oggi, sono i «prigionieri» dellautostrade lombarde: per una vettura con quattro persone a bordo è prevista una riduzione del pedaggio a soli 50 centesimi contro l1,2 o l1,7. Un risparmio cui saggiunge la possibilità di avere a disposizione corsie riservate ai caselli e pure un sito internet dove lasciare messaggi per chi cerca e chi offre passaggi. Il pedaggio a costo ridotto sarebbe però limitato solo ad alcune fasce orarie e, naturalmente, a quelle più interessate dal flusso dei pendolari: al mattino verso Milano e alla sera in direzione opposta. «Tempi di sperimentazione? È previsto un rodaggio di sei mesi e, poi, una prima valutazione sullesito della prova su strada» spiegano da Autostrade per lItalia.
Loperazione «pedaggio scontato» deve però ancora essere dettagliata con Anas che è proprietaria della rete autostradale: il protocollo che consente lo sconto deve essere quindi deciso in accordo con lente concedente. Intanto, seppure con comprensibile prudenza, anche altri gestori autostradali lombardi fanno sapere di lavorare da tempo attorno al car pooling. Ad esempio, Serravalle spa e avverte «la necessità di alleggerire il traffico sulla Milano-Genova», mentre da ieri «apre al traffico altri sette chilometri a tre corsie in direzione del capoluogo ligure».
Applausi alliniziativa di Autostrade per lItalia arrivano da Legambiente, «per alleggerire il traffico e lo smog il sistema del car pool è efficace e di certo di notevole impatto su una rete autostradale insostenibile», e anche dalle associazioni di automobilisti, «grazie alla politica degli sconti sul pedaggio diventa possibile favorire interventi concreti di mobilità sostenibile che da troppo tempo la Lombardia sta attendendo».
gianandrea.zagato@ilgiornale.it