«Sconti alle famiglie»

Non faceva campagna elettorale da quindici anni. «Ora ho sentito il dovere di scendere in campo» dice Enrico Cimaschi, 45 anni, sposato con due figli, dirigente d’azienda attivo nel mondo delle associazioni cattoliche del centro, dove abita. È in corsa nel Municipio I- Centro est (94mila abitanti da Castelletto a Prè) nella Lista Biasotti che appoggia Aldo Siri, candidato presidente del centrodestra.
Perché torna dopo 15 anni?
«Perché con Biasotti possiamo rinnovare il centrodestra e la politica genovese, partendo dai Municipi. Vogliamo riconquistare la vecchia Genova».
I tre problemi principali del centro.
«Sicurezza, famiglie in difficoltà e qualità della vita».
Se diventa assessore al Municipio, quale sarà il suo primo intervento?
«Aiutare le famiglie. Tutte le politiche della circoscrizione devono tener conto della composizione delle famiglie. Hai anziani o disabili a carico? Hai una famiglia numerosa? Devi avere agevolazioni, anche sulle tariffe. E aiuterei le giovani coppie».
I Municipi hanno i poteri per farlo?
«Troppe volte ho sentito dire: “Questo non è di competenza della circoscrizione”. Ci sono le deleghe, il nostro compito è farci portavoce dei problemi della gente, battere i pugni sul tavolo. Il numero delle famiglie cala, i giovani trovano lavoro a Milano e ci restano, ho un sacco di amici con un impiego fuori città. Non si può dire “non è di nostra competenza”!».
Che cosa è mancato in questi anni?
«Il rapporto con la gente, la politica non è andata oltre gli annunci. E se vince l’Unione l’atteggiamento resterà lo stesso».
Di quale atteggiamento parla?
«Ci sono due modi di intendere i ruoli nelle circoscrizioni. Presidenti e assessori del centrosinistra ormai si sentono parte della nomenclatura politica, non rispondono più ai cittadini. Noi vogliamo essere invece espressione della gente».


Che cosa significa in concreto?
«Pensare ai problemi quotidiani delle famiglie, cercando di risolverli».
Perché votare Cimaschi?
«Per cambiare le cose, non è detto che il centro deve essere per forza degradato. Da anni si interviene quando i problemi scoppiano, considerandoli inevitabili. Bisogna prevenirli».

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