In riferimento all'articolo «Il caso ufficiale: l'Università è partigiana» pubblicato il 3 marzo scorso a firma di Matteo Agnoletto, la sezione universitaria Anpi 28 maggio 1974 precisa quanto segue.
Non corrisponde alla realtà la notizia che la sezione universitaria sia stata voluta dai vertici della Facoltà di Lettere, in risposta all'attacco portato dal premier alla scuola pubblica nei giorni precedenti: la sezione è nata grazie all'esclusiva volontà di alcuni studenti e ricercatori.
Agnoletto scrive che l'Università di Genova starebbe disponendo uno spazio per la sezione Anpi: falso anche questo, poiché mai è stato chiesto spazio alcuno né è stato mai offerto. Ancora, il giornalista accusa i relatori di aver parlato della dittatura nazifascista e del terrorismo di matrice nera, «tralasciando le Brigate rosse». Ciò non corrisponde alla realtà: si è parlato con particolare enfasi anche dell'assassinio di Guido Rossa e, quindi, del terrorismo di matrice brigatista. La sezione 28 maggio 1974 denuncia, a sua volta, la diffamante presa di posizione di Agnoletto quando scrive che il fine dell'Anpi è «l'indottrinamento forzato a vedere la storia sotto un unico punto di vista»: in tal modo non riconosce l'importanza storica e culturale di un'associazione che ha nella difesa della Costituzione la propria stella polare. A questo proposito, proprio contro il dilagare di un revisionismo conformista, ribadiamo la nostra assoluta convinzione che non possa esserci equiparazione tra i caduti partigiani, da una parte, e quelli repubblichini dall'altra: i principi che hanno mosso le due parti non possono essere confusi. I primi hanno lottato per la libertà e il riscatto di una Nazione, i secondi, invece, hanno combattuto a fianco dei nazisti. Desideriamo, infine, esprimere, piena solidarietà al preside della facoltà di Lettere, Francesco Surdich, che ha concesso alla nostra associazione esclusivamente l'uso per un giorno dell'Aula Magna e che, per questo, è stato accusato senza il benché minimo fondamento.
Premesso che il bello della libertà di pensiero è proprio avere idee ed opinioni diverse, mi trovo costretto a rispondere ad alcuni attacchi, soprattutto quelli di «falso» e «diffamazione». Il 2 marzo è stata inaugurata la sezione universitaria dell'Anpi «28 maggio 1974» e, come scritto nel mio articolo, non è stato accennato a nessuna sede già pronta ad ospitarla (ho anche sottolineato che l'attuale ritrovo è nella sede provinciale di corso Aurelio Saffi), ma si è parlato di una ricerca di un locale all'interno della Facoltà di Lettere, come mi è stato poi confermato dal presidente della sezione Christian Vernier e come vuole la logica visto che si parla di «sezione universitaria». Hanno invece dell'assurdo le accuse di attacco al preside di Lettere, Francesco Surdich, il quale non è mai stato da me citato. Trovo del tutto fuori luogo anche l'accusa di equiparazione tra i caduti partigiani e quelli repubblichini, anch'essa mai citata, nemmeno tra le righe.
Matteo Agnoletto