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Scontro nei cieli di New York, 5 italiani morti

Nel gennaio scorso, quando un insolito incidente aereo ebbe come teatro il fiume Hudson di fronte all’isola di Manhattan a New York, finì tutto incredibilmente bene: l’Airbus, guidato da un pilota di straordinaria bravura, planò sulle acque gelide e tutti i 155 passeggeri furono messi in salvo. Ieri purtroppo non è andata così, e anche cinque nostri connazionali, in vacanza nella Grande Mela, ci hanno rimesso la vita.
È successo verso mezzogiorno, le 18 in Italia. Un elicottero della compagnia Liberty Helicopter Tours con a bordo i cinque turisti italiani e il pilota è stato urtato da un piccolo aereo da turismo: entrambi i velivoli sono precipitati nelle acque del fiume che divide New York dal vicino Stato del New Jersey. Secondo alcuni testimoni la tragedia è stata provocata da una manovra insolita dell’aereo, un Piper del 1976 decollato dallo scalo di Teterboro nel New Jersey con tre persone a bordo, tra cui un bambino. Nonostante il cielo fosse sereno e la visibilità più che buona, il piccolo aereo, che volava con difficoltà, ha urtato da dietro la coda dell’elicottero, tranciando via il rotore e non dando al pilota alcuna possibilità di evitarlo. La cabina dell’elicottero è subito affondata con tutti i suoi passeggeri. Stessa sorte per l’aereo investitore.
Le operazioni di soccorso si sono purtroppo ben presto tramutate in operazioni di recupero delle vittime, perché ci si è resi conto che nessuno si era potuto salvare. Solo due corpi, quando in Italia era la tarda serata, erano stati recuperati assieme alle scatole nere dei due velivoli. Localizzato anche uno dei relitti, all’interno del quale sono visibili i corpi delle vittime. A tarda notte fonti vicine agli inquirenti americani hanno fatto trapelare i nomi delle cinque vittime italiane, che sono: Tiziana Pedrone, Fabio Gallazzi, Giacomo Gallazzi, Michele Norelli e Filippo Norelli.
Numerosi testimoni hanno assistito impotenti alla tragedia dalle rive del fiume. Todd Poison, architetto a Manhattan, 41 anni, era seduto nel parco che si affaccia sul fiume Hudson: «Per un istante ho pensato che fosse un aereo giocattolo, non avevo una buona prospettiva. Poi ho realizzato che un aereo era precipitato proprio in mezzo al fiume. Ho visto questo piccolo velivolo con strisce bianche e rosse mentre finiva in picchiata in acqua insieme a un secondo oggetto. Poco prima che finissero nel fiume ho sentito un forte botto, il rumore della collisione. Ho visto pochi detriti in acqua, alcuni resti dell’aereo sono schizzati a centinaia di metri». Wes Dening, produttore televisivo, 26 anni, si trovava insieme a un’amica sul lato ovest del fiume: «Abbiamo sentito un forte botto e abbiamo visto la collisione. Un piccolo aereo e un elicottero si sono colpiti in aria e poi sono precipitati l’uno distante dall’altro. L’aereo era fuori controllo». Eileen Carvalho ha visto l’incidente dal suo appartamento all’ultimo piano di un palazzo di Hoboken, alla periferia di New York: «L’aereo viaggiava in modo particolarmente lento, una cosa strana. Poi ho sentito un botto e ho visto l’aereo precipitare... In quel momento ho notato anche l’elicottero: le eliche erano bloccate, si è inclinato ed è precipitato dritto nell’acqua».
L’escursione turistica trasformatasi in dramma è un giro particolarmente suggestivo, che permette di vedere da vicino la Statua della Libertà ed Ellis Island, l’isoletta famosa per aver accolto nei due secoli scorsi un numero incalcolabile di immigrati al loro arrivo via mare a New York. Purtroppo è un dato di fatto che il cielo di quella parte della metropoli americana è piuttosto affollato. Michael Bloomberg, il sindaco di New York, a caldo ha voluto evitare di fare ogni ipotesi sulle cause della tragedia. Sarà un’inchiesta dell’autorità dei trasporti americana, ha dichiarato, a chiarire cosa ha causato lo scontro.

Nel 1997 e nel 2007 la Liberty Tours aveva avuto altri due incidenti, che però non provocarono vittime. Il più spettacolare fu il secondo dei due, quando nel luglio 2007 un chopper che trasportava turisti precipitò nell’Hudson all’altezza di Midtown: solo l’abilità del pilota evitò un dramma.

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