Guido Podestà non si ritira. Il coordinatore regionale resta il candidato del Pdl per la Provincia di Milano. «Non mi ritiro da una candidatura che avverto come entusiasmante. Una scelta, lo ripeto per l’ennesima volta, che deciderò insieme al mio presidente». Virgolettato che non ammette repliche, di chi lascia alle spalle il diktat di Alleanza nazionale: «Gli apprezzamenti del coordinatore lombardo di An mi hanno fortemente meravigliato perché io, Guido Podestà, mi sento e sono parte del Pdl. Apprezzamenti che mi hanno pure offeso perché non rispondono al vero».
Nell’intervista a il Giornale, Podestà replica alle accuse e ribadisce che, forse, dietro i veti di An «c’è un vecchio modo di fare politica, quello di tirare su il prezzo» e, attenzione, che «il Pdl è nato per includere e non per escludere».
Virgolettati sottoscritti da tutta la classe dirigente di Forza Italia stretta attorno al coordinatore Podestà. Solidarietà dalla Regione, «la linea politica di Guido è corretta e coerente con i principi ispiratori del Pdl» chiosa l’assessore Stefano Maullu: «Occorre che da domani si ricominci a lavorare tutti insieme per costituire al meglio il futuro Pdl e per riconquistare Palazzo Isimbardi con l’unico candidato già indicato dal presidente Silvio Berlusconi: Guido Podestà». Vicinanza da Palazzo Isimbardi, «I nostri avversari stanno a sinistra e il “fuoco amico” sul massimo vertice regionale favorisce esclusivamente loro» rimarca il capogruppo provinciale Bruno Dapei: «A pochi mesi dalle elezioni occorre operare in perfetta simbiosi per contribuire all’affermazione dei valori del Pdl». Testimonianza dal Comune di Milano, «Nel Pdl di Milano torni il clima di serenità» auspica il capogruppo Giulio Gallera: «Fi facendo entrare nel suo gruppo Narbara Ciabò non ha certo voluto rendere tesi i rapporti con An».
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