Roma - «Io vado al Family Day. Rutelli farà come gli pare... Del resto, io non ho bisogno di compagnia». Beppe Fioroni risponde così, parlando con i cronisti a Montecitorio, a Francesco Rutelli che, annunciando che non andrà al Family Day, ha criticato i ministri che partecipano a manifestazioni di piazza. Lite in famiglia, dunque, tanto per cambiare. «Se verranno stabilite regole che prevedono dove e quando i ministri potranno essere, allora tutti ci atterremo a queste regole, ma finchè non ci sono...», aggiunge Fioroni. Secondo il pimistro della Pubblica istruzione, «rispetto alla famiglia il problema non è la partecipazione o meno al Family day. Quel ridicolo dubbio amletico, esserci o non esserci, ossessiona in molti ma certamente non me. Il problema vero è impegnarsi in modo forte e determinato per quelle politiche a sostegno della famiglia». Innanzitutto, osserva, «investendo le risorse che ci sono sulla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie, sulle misure a sostegno delle famiglie numerose e per far sì che la nascita di un figlio non rappresenti un lusso».
Un impegno e una determinazione da parte della maggioranza in questo senso che per Fioroni devono essere «pari a quello con cui abbiamo sostenuto le imprese, le privatizzazioni e le liberalizzazioni». «Io sono per il rispetto delle regole - conclude polemicamente Fioroni -, purché siano condivise e valide per tutti.
E allora, se si stabilisce la regola che prevede quando e dove i ministri possono andare a una manifestazione, allora a quella regola mi atterrò. Ma ripeto: la priorità oggi è il sostegno alla famiglia, cominciando a trovare le risorse necessarie a realizzare le proposte del ministro Bindi e dei capigruppo della maggioranza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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