Scontro fra no global e polizia in via Orefici

Poliziotti e studenti hanno dato vita ieri mattina per oltre due ore a momenti di tensione a margine delle manifestazioni per la Festa della Repubblica in Duomo. Festa che alcuni giovanissimi, in parte vicini al Centro sociale «Cantiere», hanno appunto cercato di guastare, venendo però energicamente fermati dalle forze dell’ordine. Bilancio: diversi giovani contusi e una ragazza di 27 anni in ospedale con un taglio al volto.
Ieri 2 giugno dunque Festa della Repubblica, in Duomo tutte le autorità civili e militari per ricordare come 60 anni fa gli italiani abbiano scelto quale forma di Stato dotarsi. Manifestazioni abbinate alla tradizionale parata delle nostre forze armate che però quest’anno, con maggior enfasi rispetto al passato, sono entrate nel mirino della contestazione dei centri sociali.
Gli antagonisti hanno organizzato in diverse piazze d’Italia manifestazioni di dissenso. Come appunto quella del «Cantiere» che aveva ottenuto dalla questura il regolare permesso di radunarsi in piazza Fontana. Scopo della contromanifestazione, chiedere il ritiro delle nostre truppe dall’Irak e il rigido rispetto della Costituzione dove all’articolo 11 si ribadisce come l’Italia ripudi la guerra.
Piazza Fontana però era troppo lontano dal Duomo per poter disturbare la cerimonia. Così i giovani, non più di una cinquantina, all’ultimo momento hanno tentato di occupare la Loggia dei Mercanti. Da dove avrebbero cercato di coprire le fanfare militari percuotendo pentole e coperchi.
I ragazzi sono arrivati da via Torino dietro un furgone bianco che sparava la solita musica a tutto volume. Appena sbucato in via Orefici però, il piccolo corteo ha trovato un cordone di agenti del reparto mobile. Come al solito hanno cercato di passare lo stesso (altrimenti che disobbedienti sarebbero?) e sono subito volate manganellate. Parecchi i contusi, in particolare una ragazza di 27 anni è finita al Policlinico con un vistoso taglio al volto che sanguinava copiosamente e avrà poi bisogno di alcuni punti di sutura.
Poi per fortuna gli uomini della Digos e i dirigenti del servizio sono intervenuti e gli animi si sono in qualche modo placati. Lo sparuto gruppetto ha quindi proseguito fino a Cordusio dove è stato però «cinturato» dai poliziotti in tenuta antisommossa. L’ordine era infatti quello di identificare i presenti.
Tutti fermi per quasi un’ora a parlamentare, con la prospettiva di finire in questura. Nel frattempo partivano slogan contro il neo sindaco Letizia Moratti, ritenuta mandante della «repressione». Forse ignorando che la questura non prende ordini da Palazzo Marino ma se mai dal Viminale, dove ha sede il ministero dell’Interno, attualmente occupato da Giuliano Amato dell’Unione.
Ed è stato proprio in queste circostanze che un ragazzo, più o meno accidentalmente, ha urtato uno agente. «Sono inciampato» si è poi giustificato. Il poliziotto l’ha spintonato via con una certa energia, i manganelli hanno ripreso a roteare, e i dirigenti del servizio sono stati nuovamente costretti a buttarsi nella mischia per placare gli animi e impedire che il contatto fisico trascendesse ulteriormente. Molto ridotti questa volta i danni.

A questo punto, finalmente, lanciando slogan in inglese (chissà perché visto che siamo in Italia) contro la guerra, i ragazzi hanno preso la metropolitana (senza pagare il biglietto ovviamente) e sono tornati al «Cantiere».

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