Unorganizzazione ramificata in tutta Italia con a capo un ex collaboratore di giustizia calabrese, da alcuni mesi non più sotto protezione, che si avvaleva anche dellaiuto del fratello, un famoso hacker agli arresti domiciliari. Un gruppo in grado di comprare codici di carte di credito nei Paesi dellEst, soprattutto in Russia, e creare nuove tessere e documenti falsi utili per i loro acquisti in negozi di lusso del centro di Roma, come via del Babuino.
Oltre agli organizzatori, ai finanziatori e ai corrieri, la banda poteva contare anche su alcuni complici che si facevano assumere in supermercati di centri commerciali a Ostia e Fiumicino per sostituire le apparecchiature dei Pos con altri identici che peró trasferivano anche nei loro computer i codici delle tessere degli ignari clienti. Un giro da affari che ha fruttato circa un milione di euro negli ultimi sei mesi. Ma lorganizzazione è stata sgominata dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma che dopo quasi due anni di indagini approfondite hanno arrestato 23 persone, di cui 10 a Roma, e hanno sequestrato una stamperia clandestina in un garage di Ostia sotto labitazione di uno degli arrestati dove avevano prodotto migliaia di tessere. I membri a capo del gruppo erano di origine calabrese, ma avevano scelto come base operativa Roma. Durante le 56 perquisizioni della scorsa notte, tra Roma, Cosenza, Napoli e Siracusa sono state sequestrate 422 carte di credito clonate, 84 computer, 10 stampanti e altro materiale informatico. Lorganizzazione infatti metteva a segno anche truffe online attraverso finte vendite su siti di aste.
«È stata unindagine complessa condotta con metodo sofisticati e tecnologicamente avanzati come le intercettazioni telematiche, telefoniche e analisi informatiche», ha detto il procuratore aggiunto Nello Rossi.
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