La scoperta in Giappone: chi partorisce dopo i quaranta vive più a lungo

Una buona notizia per le donne che, spesso per questioni di lavoro, devono rimandare la maternità dopo gli «anta»: l'aspettativa di vita cresce in proporzione. Il segreto? Tra madre e figlio avviene un prezioso scambio di cellule.

Una buona notizia per le donne che, spesso per questioni di lavoro, devono rimandare la maternità dopo gli «anta»: le donne che partoriscono dopo i 40 anni vivono più a lungo delle altre. Ne è certo l'esperto giapponese di longevità Masashi Tanaka del dipartimento della salute e della longevità dell'Istituto di Gerontologia di Tokyo, secondo il quale l'effetto potrebbe essere spiegato in parte da fattori genetici ma soprattutto dal fatto che tra madre e figlio avviene uno scambio di cellule.
Tanaka ha partecipato a Roma a un incontro sulla longevità in Giappone e Italia organizzato nell'ambito del Festival Internazionale del Film. L'effetto «allunga vita» delle gravidanze dopo i 40 anni, per Tanaka, potrebbe essere spiegato in parte da fattori genetici, tra cui i polimorfismi del genoma mitocondriale, «perché anche i fratelli di quelle donne vivono più a lungo degli altri uomini». Ma in relazione a questo, ha sottolineato, «bisogna tener conto anche del microchimerismo cioè del fatto che tra madre e figlio avviene uno scambio di cellule. Nel corpo delle madri, sebbene in piccola quantità, si può riscontrare la presenza di cellule del feto».
Per essere longevi dunque «è importante avere cellule staminali che riforniscono continuamente i tessuti di cellule somatiche.

Le staminali dei tessuti provenienti dal feto probabilmente contribuiscono alla longevità della madre». Purtroppo, ha concluso l'esperto «gli uomini non godono di questo privilegio, quindi dovremmo trovare un altro sistema per permettere loro di sfruttare le proprietà delle cellule staminali».

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