«Tra la primavera e lestate 2004 a seguito dei sondaggi preventivi condotti nellambito del Piano edilizio integrato di Colle Pantanaccio-Via Fontana dellOste a Colleferro, veniva effettuata unimportante scoperta archeologica. I sondaggi, condotti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio e dellAntiquarium Comunale, hanno portato alla luce una serie di elementi connessi con la captazione e forse lutilizzo dellacqua». Ne dà notizia un comunicato del Comune di Colleferro.
«Il luogo - si legge nel comunicato - è situato a ridosso del percorso di via Fontana dellOste. Inizialmente è emerso un cunicolo di captazione per lacqua ed alcune canalizzazioni in relazione con esso. È scavato ad una profondità di circa un metro e mezzo dal piano di campagna in un banco argilloso molto duro e compatto. La condotta ipogea, alta circa un metro e settanta e larga una cinquantina di centimetri correva per buona parte della valle fino a raggiungere una sorgente, ancora oggi utilizzata posta al centro della depressione valliva. Nelle vicinanze è stato rinvenuto un edificio a pianta rettangolare delimitato a sud da un muro in blocchi di tufo. Attigua ad uno dei lati brevi della cisterna è stata rinvenuta una piccola «vaschetta» in tufo probabilmente adibita alla raccolta dellacqua. Tutto il complesso sembra ruotare intorno a un grosso bacino artificiale, scavato nel banco argilloso e delimitato da muri di calcare e tufo. Su questo è stata condotta un limitato intervento di scavo che tra laltro ha permesso di recuperare le parti di un anfora da trasporto, alta circa 90 centimetri diffusa in tutto il bacino Mediterraneo tra la fine del I secolo a.C. e tutto il I secolo d.C., destinata al trasporto di salse di pesce. Sono stati recuperati anche altri materiali ceramici che oltre a confermare che il pieno sviluppo del sito è da collocarsi nellambito della fine della repubblica e la prima età imperiale con un attardamento, almeno sino al III-IV sec.d.C.».
«Lindagine archeologica - continua la nota - ha interessato solo gli strati superficiali e la programmazione futura dovrebbe prevedere una campagna di scavo finalizzata, oltre che al recupero, alla comprensione della destinazione duso dellarea.
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