Politica

Scoperti Nel mirino Vip e non solo L’anno nero per i furbi delle tasse

Nella lotta all’evasione fiscale il meccanismo usato dalla Finanza è sempre lo stesso: le Fiamme gialle per smascherare vip, campioni dello sport e non solo incrociano la loro presenza nella residenza all’estero con i giorni che trascorrono abitualmente in Italia. Se fuori confine non passano almeno 183 giorni all’anno, come stabilisce l’Agenzia delle entrate, questi contribuenti sono considerati residenti in Italia. Adesso nel mirino della Guardia di finanza sono finiti gli sportivi Rebellin, Liuzzi e Sivieri, per i quali sono in corso verifiche per accertare se hanno rispettato o meno questo termine. Il 2009, per la lotta all’evasione fiscale internazionale, è stato un anno record. Le Fiamme gialle, in otto mesi e mezzo, hanno recuperato 3,9 miliardi di euro a tassazione in Italia. Ma la Finanza, sempre con il meccanismo dei controlli incrociati sui giorni di residenza all’estero, in passato altri campioni dello sport erano caduti in questa rete. Tra i nomi più noti Valentino Rossi che però ha fatto pace con il fisco ammettendo le sue colpe e ha pagato 20 milioni di euro. Diego Armando Maradona invece ha lasciato un conto aperto in Italia e il suo debito con l’Erario supera ormai i 36 milioni di euro. E ancora: il ciclista Mario Cipollini che continua a dichiararsi innocente e il pilota di F1 Giancarlo Fisichella che ha raggiunto un accordo pagando 3,8 milioni e poi è diventato «sponsor» dell’Agenzia delle entrate invitando i suoi colleghi a «pagare il giusto».

Sempre tra i campioni dello sport sono finiti nei guai anche Loris Capirossi, Max Biaggi.

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