Un bambino con suoi genitori; un ragazzo con i suoi genitori. Un giovane con i suoi genitori e una zia affettuosissima, nubile, sola, tornata dall'estero dopo diversi anni.
Un uomo infine: ma i suoi genitori non sono più i genitori, ma degli zii; e la zia carissima non cè più anzi non è mai esistita e ha preso il suo posto ma di una madre ormai defunta. Sembra un gioco di parole, ma è esattamente così che si è intrecciato il destino di un giovane spazzino di Isola del Liri, piccolo centro della provincia di Frosinone nel quale fino a oggi storie come questa, storie da soap opera alla «Beautiful» al massimo le hanno guardate in televisione.
La verità è emersa nel modo più imprevisto, in un momento di lutto. E ora una rabbia impotente lacera l'animo del trentenne operatore ecologico nonostante quella rivelazione improvvisa e inaspettata gli abbia fatto piovere contemporaneamente addosso una eredità talmente cospicua che potrebbe cambiargli la vita.
Dell'eredità il giovane viene a conoscenza alla morte della zia carissima. Una donna nubile, che viveva da sola nella vicina Alvito, unesistenza apparentemente tranquilla e in realtà rosa da un segreto incredibile. Un segreto covato per tutta la vita e svelato solo nel testamento, fra cui le righe si aggroviglia unaltra eredità: quella zia, ormai deceduta, era, in realtà, la vera madre dell'uomo.
È trascorso ormai un trentennio. Una giovanissima donna rimane incinta del ragazzo del quale si è innamorata. Questi, saputo il fatto, la lascia e sparisce. La giovane donna deve evitare il disprezzo di una gretta società, perciò, dopo una gravidanza clandestina, la ragazza madre affida il figlio alla sorella già sposata e va all'estero in cerca di fortuna. La sorella della donna intanto tira su il bambino fingendo di essere lei la vera madre. Dopo diversi anni la donna ritorna dall'estero. Zia e nipote si vedono spesso e nutrono un enorme reciproco affetto. Si vogliono bene come madre e figlio: lei è davvero una zia speciale: tanto premurosa e prodiga di regali. Fino alla morte della donna, avvenuta dopo una breve malattia.
A margine della lettura del testamento, con la rivelazione del grosso lascito, il notaio legge una struggente lettera autografa che rivela la sconvolgente verità.
Ora l'uomo è conteso fra la gioia per il lascito, che cambia profondamente la sua vita, costellata di diverse vicissitudini, compreso un matrimonio fallito e la rabbia per una vicenda di cui è protagonista involontario. Col trascorrere del tempo, probabilmente riuscirà ad adeguarsi alla nuova realtà e a goderne gli effetti positivi, ma il rammarico di non aver potuto esternare alla vera madre tutto il suo affetto di figlio, quello forse gli resterà sempre nel cuore. E non è il solo, purtroppo, di rammarico. A chi gli è vicino, questuomo ora confida che contemporaneamente ha subito unaltra perdita: dovè il vero padre, quello mai conosciuto? Luomo che, da adolescente lha concepito e non se lè sentita di allevarlo: è fuggito e anche lui ha taciuto per tutto questo tempo.
In paese si fanno tante congetture; qualcuno sembra addirittura sapere parecchio di più, ma è difficile parlare, è difficile soprattutto perché quelle persone che forse sanno, sono sicuramente le stesse che trent'anni fa non sarebbero state disposte a perdonare a una povera ragazza di essere stata troppo cedevole nei confronti del proprio ragazzo, senza essere ancora sposati.
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