Scoprire Doha, in Qatar, tra campi da golf, grattacieli, musei, isole e corse nel deserto

Un appartamento sulla Perla costa come a Mayfair a Londra. Perla di terra, preziosissima, perché attorno alla capitale Doha non c'è niente, solo il deserto. La Perla invece è circondata dal mare. È un'isolotto di 32 km di costa, con boutique griffate e appartamenti per 42mila persone, in gran parte ancora in costruzione, che non ha niente da invidiare al suo competitor più noto: l'isola artificiale a forma di palma nella vicina Dubai. Ma a Doha, capitale del Qatar, staterello di soli 187 km di lunghezza con il più alto reddito pro capite del mondo e 200 anni di riserve di gas nel sottosuolo, non stanno costruendo solo isole artificiali in mezzo al mare per ricordare che questo, un tempo, era l'eden dei cacciatori di perle. In corso d'opera ci sono anche il nuovo aeroporto da un bilione di dollari che verrà inaugurato nel 2012, uno stadio sotterraneo da 12.000 posti per il football, decine di grattacieli nella city e nella nuova città che sta crescendo vicino a The Pearl. Doha-città cantiere, eppure non si sente un rumore. Gli operai lavorano 24 ore su 24, con turni di 8 ore, ma l'unica polvere che si respira è quella del deserto. Per scoprirlo sono sconsigliate le escursioni fai-da-te: meglio affidarsi a una 4x4 con autista che ti proietta giù dalle dune, con brividi adrenalinici da luna-park (info: Sahara Tours, www.saharatoursqatar.com). L'alternativa: una partita a golf (Doha Golf Club, www.dohagolfclub.com) o una corsa al Racing & Equestrian Club (http://www.qrec.gov.qa), nella zona degli impianti sportivi, con le avveniristiche architetture inaugurate per i giochi asiatici del 2006 che stanno per essere trasformate in shopping mall. Intanto, lungo la corniche di 7 km del lungomare si fa la fila per ammirare la nuova gloria del golfo arabo: il Museo di arte islamica che I.M. Pei, uno dei più celebri architetti del mondo, ha concepito come un monolite pieno di luce su una mini-isola artificiale. Mille i capolavori da ammirare, esposti a rotazione, compresi il Corano più piccolo e più grande del mondo. Di sera si va nel suq, per una passeggiata fra le botteghe di venditori di stoffe e di spezie, poi da Assaha, poco lontano, dove servono la migliore cena arabo-libanese della città (Hamad Al Kibeer, Al Hilal Bldg, tel. 00974.4355353; da 30 euro a testa). E per i tiratardi, consigliati i lounge bar di hotel blasonati come il W e il Four Seasons.

Siamo in un paese islamico, gli alcolici sono vietati, tranne che negli alberghi di lusso. E lì cocktail e champagne scorrono a fiumi. Per dormire: Four Seasons, www.fourseasons.com/doha; da 400 euro circa la doppia. Per il viaggio: Qatar Airways, voli diretti da Roma e Milano, www.qatarairways.com

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