Provate a chiedere a Rafa Benitez cosa ne pensi di Sir Alex Ferguson: gli vedrete fiammeggiare gli occhi, con contorno di sbuffi. Tuttaltro atteggiamento, almeno in pubblico, quello di Josè Mourinho. Tradotto: Benitez non pensa (almeno per ora) di andare ad allenare il Manchester United, Mourinho non sogna altro. Sono due allenatori stranieri, ma probabilmente hanno diversa visione del dietro le quinte del mondo inglese, quello in cui Sir Alex è un monarca assoluto, con influenze gestionali (non solo nel suo club) che nessun allenatore italiano si sognerebbe a casa nostra. Insomma Ferguson è potente, non solo sulla panchina. E gli allenatori inglesi sono il suo reame. Dunque se Fergi pensa ad uno straniero per cedergli la sua panca a Manchester, la faccenda è seria. Sarà contento Pep Guardiola, appunto il prescelto. Che non significa: Guardiola sarà il novo tecnico dellUnited. Il Barcellona è squadra seconda a nessuno: sia per sponsor, sia per pedigrèe. Ma loperazione è avviata. Lo ha scritto il Mundo Deportivo, quotidiano sportivo di Barcellona, il più informato sui casi del Barça.
Avviso ai naviganti del mondo del pallone e anche a chi legge: Guardiola deve rinnovare il contratto in scadenza. I giochetti dei procuratori sono pane quotidiano, quando si parla di danari e anni di contratto. Dunque tutto potrebbe essere una bella commedia, preparata per affrettare le trattative con il Barcellona, per spaventare i dirigenti, per far tintinnare i milioni. Però è vero che Guardiola potrebbe già essere alla conclusione di un ciclo: lo scrivono in Spagna. Capita a tutti: ha vinto otto titoli (conquistabili) su dieci, è difficile far meglio. Ha fatto triplete prima di Mourinho. Ha già respinto le offerte di Chelsea (due anni fa), Inter e Milan che, proprio lanno scorso, gli hanno chiesto informazioni circa la sua situazione. E Moratti non ha perso la speranza: parla di Messi, se la gioca tra scherzo e realtà, tenendo palla alta sul fenomeno argentino, per strizzar locchio al tecnico che conosce perfettamente lItalia, il suo calcio ed anche la nostra lingua.
Prese le dovute precauzioni, val comunque la pena seguire la pista tracciata dal Mundo Deportivo. Il tecnico scozzese, cioè Ferguson, compirà 69 anni il 31 dicembre, da 24 anni siede sulla panca allOld Trafford e sente vicina la pensione. Vuol lasciare il segno anche per il futuro: la visione calcistica di Guardiola si sposa alla sua. Gli piace quel calcio offensivo con gran possesso palla, il gioco soffocante, asfissiante. Il personaggio, invece, è laltra faccia della luna: Alex talvolta è ruvido, scozzese purosangue non bada a mezze misure per tenere a bada i calciatori (la scarpetta tirata a Beckham ecc...). Pep incarna eleganza, parla diverse lingue, è un vincente che però soffre le prime donne. «Piccolo allenatore che crea problemi e non li risolve». Sì, Ibrahimovic non ne fece un buon ritratto. E se ne parlassero Ronaldinho o Etoo, chissà!
Ma se Ferguson si è invaghito di un tecnico che non sia inglese, venendo meno a quel gioco di clan che rende vita dura agli stranieri, significa che Guardiola è davvero speciale. E così le sue strategie sul campo. Per certi versi, il Manchester ha un gioco meno inglese rispetto ad altre squadre. Però ultimamente ha perso colpi e i risultati segnalano solo la sopravvivenza nel cerchio dei top clubs. La commedia inscenata da Wayne Rooney, e dal suo procuratore, per farsi rinnovare il contratto, non ha contribuito a rinsaldare il carisma di Ferguson. Nessuno dimentica che il Manchester ha perso troppi assi in venti anni. Ora Rooney è bloccato, salvo colpi di scena estivi. Se arriva Guardiola, ecco rinsaldata limmortalità, senza sconti, di Ferguson. Dice il Mundo che ci sarebbero stati solo sondaggi con lagente di Guardiola, Josep Maria Orobitg.
Tempo al tempo: se non sono frottole, lieviteranno. E intanto il Barcellona sta strizzando locchio a Pastore. Come dire: meglio avere Messi e Pastore in campo o Guardiola in panchina? Elementare, sir Alex.
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