È certamente lestate la stagione più propizia alla lettura. Lozio e la benigna atmosfera di giornate senza impegni e senza doveri rendono lapproccio ai libri (soprattutto ai buoni romanzi) più facile e più frequente. E non è un caso che la rassegna «Unestate da leggere», inaugurata lo scorso 20 aprile al teatro Argentina da Andrea De Carlo abbia come principale scopo quello di «preparare» i ragazzi a una stagione ricca di sorprese e di inaspettati piaceri. La manifestazione organizzata da Paola Rotunno, con il sostegno dellassessorato alle Politiche culturali del Comune di Roma e con quello dellIstituto per il libro del ministero per i Beni culturali, intende propiziare un incontro speciale: quello tra lo scrittore e un pubblico di adolescenti. Grazie alla mediazione di un giornalista (nel primo incontro si è trattato di Paolo Conti), lo scrittore è invitato a raccontare il suo lavoro, a spiegare alcuni aspetti di un mestiere tanto mistificato quanto sconosciuto, a cercare - se possibile - di trasmettere la sua passione per la lettura a ragazzi che vivono in una scuola ormai incapace di veicolare simili passioni.
Il prossimo incontro - in programma domani mattina alle 11 presso il teatro Argentina - vedrà partecipare lo scrittore Giuseppe Culicchia e il giornalista Andrea Purgatori. Classe 1965, Culicchia ha esordito nel 1990 con alcuni racconti pubblicati nellantologia Papergang-Under 25, curata da Pier Vittorio Tondelli. La sua consacrazione avviene però quattro anni dopo quando esce per Garzanti il romanzo Tutti giù per terra (da cui è stato tratto nel 97 il film di Davide Ferrario con Valerio Mastandrea). Proprio domani arriva nelle librerie il suo ultimo romanzo Unestate al mare (Garzanti). «È davvero una curiosa coincidenza - ammette Culicchia - ritrovarsi a parlare del mestiere di scrittore mentre nelle librerie arriva il mio nuovo romanzo».
Un autore tuttaltro che schivo, Culicchia si dimostra felice della possibilità di dialogare con i giovani sui temi della letteratura. «I ragazzi - spiega lo scrittore - sono più diretti nelle loro domande. E, superata liniziale ritrosia, si dimostrano attenti e curiosi. A scuola vengono abituati a farsi unidea sbagliata dei romanzieri. Li immaginano innanzitutto attempati e un po fuori dal mondo. Quando poi arrivano a contatto diretto con lautore di turno scoprono che invece si tratta di persone come loro piene di interessi».
Il rapporto diretto col pubblico è diventata parte integrante del suo lavoro di scrittore. «Mi capita sempre più spesso di partecipare a incontri e dibattiti. E cerco di fare la mia parte per spiegare ai ragazzi che la lettura è prima di tutto uno straordinario piacere. Poi cerco anche di sradicare limmagine che hanno del classico. Credono infatti sia un libro fuori dal tempo e spesso noioso. Al contrario si tratta di libri che hanno sempre una loro forte attualità anche quando sono stati scritti un secolo prima. Basti pensare a Kafka, Mark Twain o Dostoevskij». «Non cè nulla di didattico e di pedante in questa iniziativa - gli fa eco Paola Rotunno -. Si tratta di incontri affidati alla spontaneità dei protagonisti e al carisma degli stessi autori».
Il calendario di «Unestate da leggere» prosegue poi il 4 maggio con Francesco Piccolo, presentato da Rodolfo di Giammarco, il 9 maggio con Antonio Pascale, il 17 maggio con Carola Susani e il 23 maggio con Enrico Brizzi.
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