Cultura e Spettacoli

Lo «scrutatore non votante» è l’aforisma del nostro tempo

Se nel furore della campagna elettorale questo brano di Samuele Bersani è diventato un «cult» vuol dire che Lo scrutatore non votante è proprio il ritratto di questo tempo inerte. Infatti, tra «delinquenti» e «coglioni», i candidati hanno alzato i toni per scuotere dal torpore gli scrutatori non votanti, ossia (secondo Bersani) gli «atei praticanti», che vanno in chiesa ma «si mettono un po’ in disparte per dissentire dalla predica». Insomma, è la lobby degli indecisi, più per incontrollabile paura che per incapacità di scegliere. E allora ecco il perché della scelta di piazzare al centro di questo video animato il personaggio Greyman (ideato dall’olandese Dadara), che è il travet del Duemila in missione per conto della noia, impegnato a sbarazzarsi di tutto ciò che è divertente o creativo o avventuroso. Greyman è il prototipo dello scrutatore non votante, è imbalsamato in colori impiegatizi, «lo fa svenire un po’ di sangue ma lui è per la pena di morte» e decide di non decidere perché è comunque più comodo ingabbiarsi nei pre-giudizi.

Samuele Bersani non l’ha mai fatto, ama scrutare la realtà e per fortuna il suo voto nell’urna ha sempre un colore musicalmente imprevedibile.

SAMUELE BERSANI - Lo scrutatore non votante (Sony Bmg)

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