da Milano
Qualcosa non torna. Licia Acerboni, direttrice della scuola araba Nagib Mahfuz di Milano, fa sapere che più del 60 per cento dei programmi didattici saranno in italiano. Non solo. Dice che da aprile a giugno le ore dedicate allo studio dellarabo saranno solo quattro a settimana. Poche anche le ore dedicate alla religione, due alle elementari e una alle medie, in conformità con quanto stabilisce il ministero dellistruzione egiziano. Il problema è quello che si studia. La scelta dei libri di testo appare, come minimo, a senso unico. Li ha forniti lo stesso consolato egiziano che, come avviene nelle scuole del Cairo, li distribuirà gratis anche agli allievi di via Ventura. I testi sono scritti in arabo, ma i capitoli vengono riassunti in lingua italiana. Se si va a vedere cosa studieranno gli alunni islamici alla scuola media si nota, per esempio, che di storia occidentale e italiana cè poco, quasi nulla. Il primo semestre comincia con la conquista ottomana, loccupazione francese e lEgitto moderno (secolo XIX). Si approfondisce lopera del profeta. Leredità di Maometto, del suo insegnamento, i rapporti con gli altri, gli stranieri, gli infedeli. Nel secondo semestre del terzo anno i capitoli di storia trattano la resistenza alloccupazione straniera (culturale o politica?), linsurrezione dopo la Grande guerra, lEgitto tra le due guerre. Nasser, la nazionalizzazione del Canale di Suez, lazione geopolitica dei Paesi non allineati, lo scontro con Israele: la guerra del 1973 e la pace del 1979. Si passa poi alla parte più istituzionale: il Parlamento e lo sviluppo democratico dellEgitto contemporaneo. Si possono ricollegare alla storia anche le letture fatte durante le lezioni di arabo: la vita e le relazioni umane, le relazioni familiari, il Sinai antico e santo, la condizione delle donne, i doni di Dio. Infine la religione. Il consolato fornisce due tipi di testo: uno che si rifà alla religione di Maometto, un altro alla religione cristiano copta. «È una prova - dice Mamoud Othman, presidente dellassociazione che gestisce la scuola - che non siamo una scuola islamica. In Europa ce nè solo una, a Vienna. Le altre sono laiche, come quella italiana». Una scuola straniera, dove la storia italiana è unombra, che non facilita lintegrazione.
In questa Milano che fatica a vedersi multietnica la Lega è la forza politica che mostra maggiori preoccupazioni. Leurodeputato Matteo Salvini ha promosso una raccolta di firme contro la scuola araba.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.