Politica

Scuola: atti vandalici "garantiti" dalla privacy

Via libera condizionato del Garante ad un impianto presso un istituto scolastico di Verona

Il Garante della privacy spicca a volte per il «cerchiobottismo» di certi suoi pronunciamenti. Prendete, ad esempio, la sua ultima presa di posizione in tema di «lotta contro il teppismo e gli atti vandalici nelle scuole». Si parte da un presupposto condivisibile («le telecamere possono rappresentare uno strumento di prevenzione e deterrenza), per poi cadere nel pozzo nero dei distinguo che azzera ogni possibilità di dare afficacia al provvedimento («...ma vanno rispettate precise condizioni a tutela di ragazzi, docenti e personale scolastico»). Come dire: cerchiamo di dare un volto ai vandali, ma rispettiamo la loro privacy. Insomma un clamoroso non senso. La filosofia del «vorrei ma non posso» del Garante di esplicita nel seguente virgolettato: «Le telecamere devono riprendere esclusivamente le mura esterne e funzionare solo negli orari di chiusura degli istituti».
È quindi un sì condizionato quello con il quale il Garante privacy ha dato un via libera all'installazione di un impianto di videosorveglianza presso un istituto scolastico di Verona. L'impianto, sottoposto a verifica preliminare dell'Autorità, si inserisce in un più ampio progetto, denominato "Scuole sicure", messo a punto dalla provincia della città veneta con l'obiettivo di tutelare la sicurezza del patrimonio scolastico e di dissuadere da atti di vandalismo e teppismo.
L'impianto prevede l'installazione di sei telecamere in aree perimetrali esterne. Le telecamere, non inquadrano dettagli dei volti delle persone, sono segnalate da appositi cartelli, posizionati nelle vicinanze dei luoghi ripresi ed entrano in funzione solo in orari in cui le strutture scolastiche non sono presidiate da personale in servizio (dalle 22,30 alle 6,30). Le immagini, non visualizzate in tempo reale, vengono conservate in un server e cancellate dopo 72 ore. In caso di segnalazione di furti, atti di vandalismo o danneggiamenti le immagini vengono messe a disposizione di polizia e autorità giudiziaria. «Considerate le finalità di tutela del patrimonio perseguite dal sistema, l'Autorità ha ritenuto le misure adottate, le modalità di attivazione e le caratteristiche tecniche equilibrate, in linea con i principi affermati dalle norme sulla protezione dei dati personali e conformi con quanto stabilito dal Garante nel provvedimento generale in materia di videosorveglianza». Tutto ok quindi? Macché. Il Garante ha infatti «prescritto alla Provincia l'adozione di specifiche misure al fine di assicurare maggiori garanzie per studenti, docenti e personale scolastico». Vale a dire? «Limitazione dell'angolo di ripresa delle telecamere ai soli muri perimetrali dell'edificio, con esclusione delle aree esterne circostanti; visualizzazione delle immagini consentita solo a polizia e autorità giudiziaria; definizione, in accordo con il dirigente scolastico, degli orari di funzionamento delle telecamere in caso di attività all'interno della scuola che potrebbero iniziare e concludersi in coincidenza con l'orario di attivazione delle telecamere; adozione di misure che rendano visibili i cartelli anche di notte». Applausi.

soprattutto da parte dei vandali.

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