Un genio non si crea. Ma un ragazzo intellettualmente plusdotato può diventarlo, se liberato da famiglia o sistemi scolastici che non sanno come trattare ragazzi con potenziale intellettuale superiore. Questa filosofia - mi dice Arieli, presidente del comitato direttivo del Centro per l'Eccellenza attraverso l'Educazione, creato 22 anni fa a Gerusalemme (www.excellence.org.il) ha sviluppato un modello pedagogico che combatte la mediocrità. Adottato dall'intero sistema scolastico israeliano è diventato un polo di interesse pedagogico internazionale.
Situato in fondo ad una valle dove 30 anni fa urlavano ancora di notte gli sciacalli, il Centro composto da modernissime costruzioni ospita 214 studenti. Quest'anno 99 sono maschi, 115 femmine; ebrei, cristiani, musulmani, drusi, beduini, religiosi e atei studiano nei tre anni precedenti la maturità pagando rette in funzione delle possibilità famigliari di ciascuno. Ventisei hanno scelto il curricolo scientifico, 33 l'umanistico, 27 il musicologo, 28 l'artistico. Col risultato che oltre a superare l'esame di maturità con punteggi superiori a quelli delle migliori scuole del Paese il 92% di loro contro il 53% ottiene una laurea, il 25% il dottorato quest'ultimo contro l'1% nel resto della popolazione scolarizzata del Paese. Il direttore del Centro è un pilota ex comandante della accademia di aviazione; gli insegnanti sono universitari scelti per sviluppare i talenti di questi studenti che nessunaltra scuola secondaria del Paese riusciva a soddisfare. Per questo, accanto alle aule e gli spartani alloggi ci sono laboratori di fisica e chimica, classi di matematica e filosofia, corsi di lingue straniere. C'è una sala di concerti per l'orchestra del collegio, studi di scultura e pittura dove tutti «passano» senza obblighi allo scopo di «testare» le capacità e sensibilità artistiche. Strutture sportive preparano specialmente i maschi israeliani al servizio militare. C'è però un obbligo da soddisfare, pena perdita di del certificato di maturità: occuparsi settimanalmente di qualche giovane handicappato o mentalmente ritardato specie in famiglie problematiche per comprendere un'altra faccia del proprio «mostruoso» dono intellettuale.
Finanziato in gran parte da donazioni private, il Centro è stato per anni visto di traverso in quanto oasi di elitismo in una società che si voleva egalitaria. Lo sviluppo dell'industria tecnologica ha spazzato i pregiudizi, trasformandolo in una struttura educativa favorita dal governo e dall'esercito e dall'industria oltre che in un modello pedagogico per insegnanti e presidi di ginnasi e licei. Il fatto che i suoi studenti sono stati premiati alle Olimpiadi di filosofia di Helsinki, al concorso scientifico di Singapore, nelle competizioni per giovani scienziati del prestigioso Istituto Weizmann, alla Summer school del Mit, eccetera ha accresciuto l'impatto sul sistema scolastico israeliano, che ha ufficialmente adottato alcuni dei principi del Centro: stimolo del pensiero indipendente dei ragazzi e spinta alla concorrenza; inventività, ragionamento logico, sviluppo della capacità di integrazione fra campi di studio differenti, autocritica e lavoro di gruppo. Non è stato facile cambiare abitudini radicate di insegnamento nozionistico, anche a causa di mancanza di testi di studio appropriati. Questo ha spinto il Centro a pubblicare dispense di insegnamento originali specie in materie scientifiche miranti a risvegliare linteresse degli studenti e ad aiutare gli insegnanti in materie considerate difficili. Lo ha anche obbligato a rispondere alle molte sollecitazioni estere, esportando i suoi metodi didattici richiesti tanto da ministeri dell'educazione di Paesi asiatici quanto negli Stati Uniti, dove collabora con 30 scuole di eccellenza.
Questi metodi potrebbero essere utili anche all'Italia, dove secondo recenti statistiche ben l'8% della popolazione scolastica è formato da giovani dotati di IQ superiore alla media mentre solo recentemente è stato aperto a Pavia un laboratorio per ragazzi superdotati. Ragazzi spesso incompresi dalle famiglie e dagli insegnanti che scambiano per inadattabilità una reazione di noia ad insegnamenti privi di interesse.
In Israele la lotta contro la mediocrità nell'insegnamento scolastico assume nei dibatti sulla scuola toni di «crociata» contro governi che non avrebbero mai investito abbastanza nell'educazione.
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