Scuola, Gelmini: non strumentalizzare i precari

Il ministro indica le novità dell'anno scolastico che sta per iniziare: "Introdurremo la progressione in carriera degli insegnanti basata sul merito". Massima solidarietà ai precari, "ma non si strumentalizzi il disagio". Insegnanti di sostegno? "Aumentati di 2.700 unità"

Scuola, Gelmini: non strumentalizzare i precari

Roma - "Abbiamo aperto un tavolo con i sindacati" per introdurre la progressione in carriera degli insegnanti basata sul merito. Lo ha annunciato il ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi sulle novità dell’anno scolastico che sta per iniziare. In Europa "solo Italia e Grecia non hanno un avanzamento per merito nella carriera degli insegnanti". Ed è proprio sul merito che intende puntare il governo per rilanciare la scuola italiana.

I precari "Ho incontrato molte volte i precari - ha detto la Gelmini -. Se si tratta di ragionare in un clima costruttivo sui dati concreti, la mia disponibilità non viene meno, ma quando scopro che alcuni sono precari veri e altri sono esponenti dell’Idv, non posso non sottrarmi alle strumentalizzazioni". "Al confronto sono sempre disponibile, alle polemiche no. Sono disponibile a un confronto nel merito. Duecentomila precari sono il frutto di decenni di politica in cui sono stati distribuiti posti che la scuola non era in grado di assorbire. Se la premessa - ha concluso - è che sono il frutto della politica di questo governo o della manovra di Tremonti non ci sto". 

Assenze a scuola, più rigore Da quest’anno "non si potranno superare i 50 giorni di assenza, pena la bocciatura", ha annunciato la Gelmini. "Il governo continua nella sua politica di rigore".

Insegnanti di sostegno Non è vero che gli insegnanti di sostegno sono diminuiti nella scuola italiana. Lo ha assicurato la Gelmini. "Abbiamo incrementato gli insegnanti di sostegno di 2.700 unità - ha detto il ministro - perché non devono mancare laddove ce n’è effettivo bisogno".

No all'abolizione dei test "Sono contraria all’abolizione dei test" per l’accesso alle facoltà a numero chiuso", ha detto il ministro dell’Istruzione, aggiungendo che

"ci sono margini di miglioramento, seppur limitati". Ricordando che un tavolo tecnico sta lavorando per rivedere i test, il ministro ha detto che "la soluzione non è comunque nel far pesare di più il voto della Maturità".

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