Scuola, i tagli alla dote ci sono ma non per disabili e cervelloni

Da settembre la Regione costretta a ridurre gli assegni agli studenti. Formigoni: «Continueremo a sostenere le spese di 330mila famiglie»

I contributi agli studenti disabili non verranno tagliati di un centesimo. Così come quelli per le famiglie con maggiori difficoltà economiche. E se proprio bisognerà sforbiciare gli assegni della dote scuola, la Regione allora chiederà qualche sacrificio alle famiglie con il reddito relativamente maggiore. Altra categoria protetta dai tagli saranno gli studenti meritevoli. In sostanza, la Regione annuncia che non ci saranno ridimensionamenti della dote scuola per l’anno scolastico in corso. Ma, questo sì, è in programma qualche riduzione dei fondi per l’anno prossimo a causa dei tagli imposti dalla manovra finanziaria. Nelle scorse settimane si è studiato il modo per non colpire una fascia in particolare ma, allo stesso tempo, per proteggere i più deboli.
«La manovra del governo - spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - ci obbliga a operare tagli anche in questo settore ma in ogni caso confermiamo l’impianto fondamentale di questo importantissimo strumento di sostegno alle famiglie, con cui garantiamo contributi a 330mila ragazzi, pari al 30 per cento della popolazione scolastica». Fino a giugno insomma tutto resterà come sempre.
Il popolo degli studenti che ricevono l’assegno di sostegno vecchio stampo si aggira sui 220mila giovani, mentre prima della riforma della dote erano 30mila ragazzi. «Questo è un dato molto significativo - specifica Gianni Rossoni, assessore lombardo all’Istruzione - perché testimonia la validità dello strumento che abbiamo realizzato in grado di rispondere in maniera efficace ai bisogni. In particolare, nonostante sia necessario operare tagli, abbiamo deciso di non toccare i fondi per i disabili, per la componente merito e per i percorsi di istruzione e formazione professionale, una strada che permette a 45mila studenti di imparare un mestiere».
Esattamente cosa cambia? Basta scorrere le voci della dote scuola (buoni, sostegni al reddito, contributi a disabili) per capire. Per ottenere il buono scuola (che quest’anno è stato assegnato a 67mila studenti) l’indice reddituale sarà abbassato da 45.597 euro a 30mila euro. Se finora il contributo massimo era di 1.050 euro a testa, l’anno prossimo diventerà un buono di valore fisso, da 450 a 900 euro al massimo a seconda della scuola e del reddito. I contributi per il sostegno al reddito, invece, che hanno interessato 220mila studenti, saranno abbassati dai 120-320 euro di adesso ai 60-190 euro previsti per l’anno prossimo.
A fronte di questo aggiustamenti, ai ragazzi disabili continuerà ad essere erogato un contributo di tremila euro a prescindere dal reddito.

Inalterate anche le doti per il merito: da 300 a mille euro a seconda della scuola e dei risultati, così come quelli per i percorsi di istruzione e formazione professionale. Dal Pd arriva la stoccata: «Questa sarebbe stata una bella occasione per rivedere un sistema che non va».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica