Augusto Pozzoli
Da questa mattina al via presso gli uffici del Csa (lex provveditorato agli studi) di via Ripamonti le convocazioni dei precari che hanno diritto a un contratto di lavoro a tempo indeterminato. I posti a disposizione su un contingente nazionale di oltre 23mila unità sono complessivamente 1.856, comunque solo una parte di quelli necessari per avviare le lezioni il prossimo anno scolastico nelle scuole di Milano e provincia. Questa infatti la situazione: nella scuola dellinfanzia 129 nomine su 405 posti vuoti, elementari 522 su 1.632, media 266 su 842, superiori 204 su 652, Educatori 13 su 21, 136 insegnanti di sostegno su oltre 2.000, personale non docente 192 su quasi 5 mila posti vacanti di cui oltre 3.500 bidelli.
Due gli elenchi degli aspiranti a un posto: quello dei vincitori di concorso ordinario e gli iscritti nella graduatoria permanente. Si parte dai primi. Gli altri forse dal 19 luglio, quando si spera che sia aggiornata la graduatoria permanente. In questa fase le operazioni che per legge devono concludersi entro la fine di luglio, dovrebbero svolgersi senza particolari problemi. Il caso più paradossale resta quello degli insegnanti di sostegno, incarico che in passato nella stragrande maggioranza veniva assegnato a precari senza alcuna qualifica perché mancavano quelli forniti di titolo di specializzazione. Questanno entrano nella graduatoria permanente di Milano 592 docenti che hanno acquisito la specializzazione proprio nella speranza di avere un posto di lavoro fisso. Un sogno destinato a restare tale. Per il sostegno alle elementari, ad esempio, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono complessivamente 75, e di questi 66 vanno ai vincitori di un concorso ordinario. Ne restano 9: tanti sono i posti fissi disponibili per i neospecializzati.
La piaga del precariato insomma è tuttaltro che debellata. Ma ai precari si comincerà a pensare nellultima decade di agosto quando partiranno le convocazioni per assegnare i contratti a tempo determinato, le supplenze, che in parte avranno valore fino al 31 agosto del 2007, in parte fino al 30 giugno dello stesso anno. Assunti per un anno alcuni, per dieci mesi gli altri, e comunque poi tutti licenziati. Ci sono persone costrette a questa sorte ormai da oltre 10 anni.
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