Milano - Ai banchi di scuola preferiva già le consolle da dj. Ringo, al secolo Rocco Anaclerio, non era uno studente modello. O meglio, lo era a modo suo. "Mi piacevano le lingue straniere e la letteratura italiana", ci confida il disc jockey. Ma la testa era tutta nel pallone e nei dischi, ovviamente.
Ringo, che ricordo hai delle tue scuole?
Mi ricordo che quando arrivava la professoressa io cercavo sempre di scappare. Volevo uscire e andare a giocare a pallone... Diciamo che a scuola non andavo molto volentieri, preferivo fare un sacco di sport e ascoltare la musica. Le uniche materie che riuscivano a catturare la mia attenzione erano la letteratura italiana e le lingue straniere.
Come vorresti che fosse la scuola del futuro?
Conosco il mondo della scuola attraverso i racconti e le esperienze di mia figlia e, a dire il vero, mi sembra che le cose non siano molto cambiate da quando c'ero io su quei banchi. Vorrei che ci fosse più sport e che l'educazione fisica diventasse una materia importante come negli Stati Uniti. Il movimento, innanzitutto, fa bene alla salute e poi è anche un'opportunità dal punto di vista lavorativo, con quello che guadagnano gli sportivi...
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