Scuola, il Tar blocca la nuova pagella

Accettato il ricorso dei sindacati contro la circolare che definiva la nuova scheda di valutazione

Scuola, il Tar blocca la nuova pagella

Francesca Angeli

da Roma

Non è infondato, secondo il Tar del Lazio, il ricorso dei sindacati contro la nuova pagella. Il tribunale amministrativo accoglie parzialmente la richiesta di sospensiva avanzata dai Cobas contro la circolare (firmata lo scorso novembre dal ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti) che definiva sia il profilo del portfolio delle competenze sia la scheda di valutazione degli alunni. I giudici amministrativi dunque impongono uno stop anche se parziale alle nuove pagelle.
La decisione è stata presa dalla III sezione quater del Tar del Lazio, presieduta da Mario Di Giuseppe. Nel mirino dei giudici sulla base dei rilievi presentati dai Cobas è finita la parte del portfolio che riguarda «le biografie dell’alunno» e in particolare «l’inserimento della religione cattolica nell’ambito delle materie curriculari».
Il portfolio delle competenze (in sostanza una sorta di documentazione progressiva di tutto il lavoro dello studente dalla scuola primaria alla maturità) aveva subito sollevato le critiche dei sindacati. In particolare i Cobas avevano presentato ricorso al Tar perchè non ci sarebbero riferimenti al portfolio nella legge di riforma della scuola (la 53 del 2003) e neppure nel decreto legislativo applicativo. Il portfolio invece è citato «soltanto all’interno delle Indicazioni Nazionali» norme «transitorie in quanto non è stato ancora emanato il relativo regolamento». Inaccettabile poi per i Cobas che «la valutazione dell’insegnamento della religione cattolica» venga inserita «in un unico documento unitamente agli altri curricula nonostante sia una materia facoltativa». I sindacati contestando anche il fatto che «un atto amministrativo, come la Circolare n. 84» possa intervenire «ad anno scolastico iniziato e inoltrato, quando il Piano dell'Offerta Formativa è già stato elaborato e approvato dagli Organi Collegiali delle scuole».
Nell’attesa dell’udienza di merito i sindacati esultano. «Un pezzo decisivo della riforma Moratti va in pezzi», dicono i Cobas. Il loro portavoce Piero Bernocchi osserva come il Tar del Lazio abbia dato ragione ai Cobas e ai coordinamenti genitori-insegnanti «che in questi mesi avevano già impedito nella grande maggioranza delle scuole l'applicazione della riforma». Secondo Bernocchi a questo punto si può tornare allo status quo ante: «gli organi collegiali possono deliberare l'adozione della scheda di valutazione con i curricula previsti dai programmi dell’85 per le elementari e del ’79 per la media».
Massimo Di Menna segretario generale della Uil scuola chiede alla Moratti di ritirare subito la circolare sul portfolio e la valutazione.
«Il ministero ha fatto per mesi orecchio da mercante alla richiesta di ritirare un testo illegittimo e che ha determinato caos, confusione e tanto lavoro inutile a tanti insegnanti. - attacca Di Menna - A questo punto il ministro deve ripristinare la legittimità dando subito disposizioni alle scuole della nullità della circolare già emanata. Gli insegnanti hanno bisogno di poter lavorare con serenità, senza perdere tempo in inutili produzioni cartacee».
Per il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini, i giudici «hanno dichiarato l’illegittimità della circolare sotto un duplice profilo».

Il primo profilo riguarda «la normativa prevista in materia di tutela della privacy secondo la quale l’amministrazione prima di raccogliere dati sensibili, come le biografie degli alunni, avrebbe dovuto dotarsi di un regolamento». Il secondo invece, prosegue Panini, in sostanza «viola il decreto legislativo 297 avendo inserito, tra le materie curriculari, l’insegnamento dell’ora di religione, disciplina, invece, facoltativa».

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