Roma - Dopo la restaurazione di storia, geografia e tabelline, adesso è la volta degli esami di riparazione. Studenti "rimandati" a settembre in attesa del giudizio finale, ma le "ripetizioni" saranno a cura delle scuole e i test di verifica dovranno essere effettuati entro l’inizio del nuovo anno scolastico o comunque, non oltre il 7 settembre. Tornano così gli esami di "riparazione" aboliti, per la scuola superiore, nel 1995 dall’allora ministro della Pubblica Istruzione, Francesco d’Onofrio. Lo stabilisce un decreto del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, la cui bozza, presentata all’inizio di settembre ai sindacati, è stata consegnata al Cnpi (Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione) e potrebbe vedere a breve la firma ufficiale.
Il decreto di Fioroni In 11 articoli il documento prevede che già da quest’anno, gli studenti per i quali "al termine delle lezioni è stato verificato il mancato conseguimento della sufficienza in una o più discipline, che non comporti tuttavia un immediato giudizio di non promozione, il Consiglio di classe procede al rinvio della formulazione del giudizio finale". La scuola comunicherà alle famiglie, per iscritto, le decisioni prese, indicando le specifiche carenze rilevate per ciascun alunno e i voti proposti nonchè "gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi registrati che la scuola è tenuta a portare a termine entro il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento, e modalità e tempi delle relative verifiche", ovvero i vecchi "esami di riparazione".
Al termine di questi "interventi didattici, entro la data di inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo e comunque non oltre il 7 settembre, il Consiglio di classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, procede alla verifica dei risultati conseguiti e alla formulazione del giudizio definitivo che, in caso di esito positivo della valutazione, consente l’immissione alla frequenza della classe successiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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